Caradonna costretto all'addio
Pronto al varo il Bruni bis

Il sindaco ha chiesto al suo assessore di fare un passo indietro. Al suo posto, in giunta, un altro An: Stefano Molinari. A una donna la delega di vicesindaco

Ha resistito per 40 giorni, ma ieri ha dovuto cedere. Non è bastato il muro che, dall’esplosione della polemica e fino a una manciata di ore fa, il sindaco Stefano Bruni aveva costruito attorno all’assessore del muraglione sul lungolago Fulvio Caradonna. Ancora venerdì sera Bruni dichiarava che «la fiducia nell’operato di Fulvio è totale». Dopo un weekend tormentato, ha però dovuto parlare con «l’amico Fulvio» chiedendogli un passo indietro, costretto dal gruppo consigliare, dal partito, dall’alleato lumbard e soprattutto, dall’esito del vertice a Milano tra il coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà e del suo vice Massimo Corsaro. «Su Como - ha dichiarato Podestà - credo si esca da questa situazione andando avanti cercando di litigare meno. Escludo elezioni anticipate».
Con queste indicazioni restava una sola via d’uscita: l’addio di Caradonna alla giunta. Il vertice dell’intero gruppo del Pdl ha visto il sindaco, il coordinatore provinciale Alessio Butti e il suo vice Giorgio Pozzi proporre la soluzione che, anche se con qualche polemica (Veronica Airoldi, ma anche i due ex An Claudio Corengia e Francesco Pettignano) ha trovato l’accordo del gruppo affiancata anche a un documento di 16 punti che contiene gli obiettivi da qui al 2012. Le dimissioni di Caradonna portano nell’esecutivo Stefano Molinari, fedelissimo di Butti e grande contestatore del sindaco fino a pochi giorni fa. Il Bilancio andrà all’assessore alla Cultura Sergio Gaddi, mentre ad Ezia Molinari andranno i servizi sociali e, soprattutto, la carica di vicesindaco.

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