Pioggia di ingiunzioni
per multe già pagate

Ingiunzioni per multe già pagate addirittura tre anni fa. All’ufficio verbali del comando di polizia c’è spesso coda. In tanti chiedono spiegazioni perché non ricordano di dovere pagare una multa. Chi ha conservato il cedolino del pagamento non ha difficoltà a dimostrare di essere in regola

COMO Ingiunzioni per multe già pagate addirittura tre anni fa. Sta succedendo a numerosi comaschi che, nelle ultime settimane, si stanno vedendo recapitare a casa l’ingiunzione fiscale della Creset Servizi territoriale Spa, la società incaricata di riscuotere per conto del Comune di Como le contravvenzioni non pagate. All’ufficio verbali del comando di polizia c’è spesso coda. In tanti chiedono spiegazioni perché non ricordano di dovere pagare una multa. Chi ha conservato il cedolino del pagamento non ha difficoltà a dimostrare di essere in regola. In un attimo gli viene consegnato il provvedimento di «discarico delle somme iscritte a ruolo». Chi non è stato così previdente da conservare la ricevuta, cosa che peraltro la legge obbliga a fare per 5 anni, non ha speranza e deve pagare. Il guaio è che, se la multa risale a qualche anno fa, viene maggiorata. Emblematico il caso del consigliere comunale Donato Supino che ha portato a galla un fenomeno più diffuso di quanto si pensi: «Mi sono visto recapitare un’ingiunzione di pagamento per una multa presa nel 2006. La somma originaria era di 138 euro che con gli anni è salita a ben 412,50 euro. Per fortuna, mia moglie conserva tutte le ricevute e così ho potuto dimostrare di avere già pagato».
Per chi non è stato così diligente come la moglie di Supino c’è poca speranza, come ha spiegato il comandante dei vigili di Como, Vincenzo Graziani: «Possono succedere casi del genere, del resto sono state inviate circa novemila ingiunzioni per le multe comminate dalla polizia locale. Ogni giorno c’è coda al nostro sportello. Ma è proprio per evitare disagi che la legge chiede ai cittadini di conservare le ricevute. Le contestazioni possono essere fatte anche via internet e se si può dimostrare di avere già pagato ci vuole un attimo a sistemare il disguido».
Ma come è possibile che Creset chieda ai comaschi soldi che hanno già versato? Per Luigi Riva, responsabile dell’ufficio di Creset competente nel recupero delle somme dovute, il problema è nei dati messi a disposizione dal Comune: «Noi emettiamo le ingiunzioni sulla scorta di una lista del Comune. Ci possono essere svariati motivi per questi disguidi che, comunque, vengono risolti in tempi rapidi. A Creset bisogna rivolgersi per problemi formali relativi alla comunicazione dell’ingiunzione ma, se la contestazione riguarda il merito della contravvenzione, bisogna rivolgersi al comando dei vigili. Così come per la Tarsu bisogna andare all’ufficio tributi del Comune». E già, perché Creset recupera anche le tasse dei rifiuti non pagate. Ma anche in questo caso i problemi non mancano: l’ingiunzione per la Tarsu arretrata non riporta l’immobile di riferimento e così diventa difficile capire e verificare se si è in regola. «L’ingiunzione - ha però spiegato Riva - fa seguito a un avviso d’intimazione spedito con raccomandata nel quale sono contenuti tutti i riferimenti necessari».
Dario Alemanno

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