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Venerdì 06 Novembre 2009
Ritorsioni su Campione
per lo scudo fiscale
L’enclave rischia di pagare dieci volte di più i servizi erogati dalla Svizzera e utilizzati dai residenti. In pratica se il Comune ora come ora versa nelle casse del Cantone circa 400 mila euro (600 mila franchi), per il prossimo futuro potrebbe dover versare (come avveniva nel 1982) 6 milioni di franchi per scuole, apprendistato, trasporti, protezione civile e pompieri, permessi di residenza, energia elettrica e depurazione acque.
CAMPIONE D'ITALIA La guerra tra Italia e Svizzera per lo Scudo fiscale fa una prima vittima: il Comune di Campione d’Italia. L’enclave, infatti, rischia di pagare dieci volte di più i servizi erogati dalla Svizzera e utilizzati dai residenti. In pratica se il Comune ora come ora versa nelle casse del Cantone circa 400 mila euro (600 mila franchi), per il prossimo futuro potrebbe dover versare (come avveniva nel 1982) 6 milioni di franchi per scuole, apprendistato, trasporti, protezione civile e pompieri, permessi di residenza, energia elettrica e depurazione acque. Questo perché il Consiglio di Stato ha deciso di ritirare la l’accordo tra Cantone e comune concluso, per la Svizzera, dal cancelliere Gianella. Decisione che, come «modus operandi», sembra rientrare tra le ritorsioni minacciate dalla Conferazione nei confronti dell’Italia in merito alla questione dello Scudo fiscale. E che vi sia un collegamento non ne fa mistero sulla stampa ticinese Edo Bobbià, deputato del Gran consiglio ticinese e soprattutto membro della commissione di gestione che per prima ha bocciato l’accordo per Campione. «Visto l’atteggiamento scostante e di provocazione assunto dall’Italia contro la Svizzera - spiega lo stesso Bobbià in una intervista - e in particolare, con la politica aggressiva dello Scudo Tremonti verso la nostra piazza finanziaria, farò il possibile per convincere Gestione e Governo o troncare ogni forma di accordo tra gentiluomini con Campione. Se la Commissione mi seguirà - aggiunge Bobbià - sarà il Consiglio di Stato e non il cancelliere a trattare con Campione una nuova e ben più remunerativa. Qualora l’accordo non sarà possibile si possono trovare delle contromisure, ma io credo che il comune italiano non vorrà interrompere una collaborazione vitale per i propri concittadini».
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