A Monza la Superbike è tricolore
Doppietta e spettacolo per Biaggi

Monza - Niente pioggia e tanto spettacolo tricolore, grazie alla doppietta di Max Biaggi che infiamma le tribune. ''Che mondo sarebbe senza sbk?'' si legge su uno striscione. Eravate in autodromo? Inviateci le vostre foto della festa per arricchire la gallery.

Monza - Niente pioggia e tanto spettacolo tricolore, grazie alla doppietta di Max Biaggi che infiamma le tribune. ''Che mondo sarebbe senza sbk?'' si legge su uno striscione. Certamente meno entusiasmante per i 115mila spettatori accorsi a Monza nei tre giorni di mondiale appena conclusi. Fondamentale lo sport, ma altrettanto importante lo show offerto anche dai piloti delle categorie che tradizionalmente accompagnano la Sbk, cioè Supersport, Superstock e da quest'anno anche la Parkingo Series. Il trofeo monomarca che si corre su Triumph Speed Triple da quest'anno ha attirato sulla pista più veloce del mondo anche alcuni vip, come Dj Ringo, sfortunato nella manche monzese, e Matteo Marzotto, che salito sul terzo gradino del podio. Non poteva mancare a dare la sua benedizione alla classe regina e soprattutto alla Yamaha il campione in carica Ben Spies, da quest'anno emigrato in Motogp, in un team satellite dei tre diapason. Nei paddock tante moto da vedere e toccare; in pista, per la Sbk, i campioni che fanno sognare

Gara 1.
Per la cronaca in gara 1 Biaggi è in testa per tutti i 18 giri, abile a resistere agli attacchi delle due Yamaha di casa, quella di James Toseland e di Cal Crutchlow che si classificano dietro al romano proprio in quest'ordine. Non c'è niente da fare, infatti, contro la Aprilia Rsv4 che, pur visivamente meno stabile nelle fasi finali della corsa, riesce a tenere a bada le giapponesi durante la lunga bagarre. Dietro i due inglesi del team guidato da Maio Meregalli il leader del campionato Leon Haslam che dopo una buonissima partenza contende a Biaggi la leadership della corsa per almeno metà gara, fino a quando le Yamaha riescono a prendere un passo migliore. Michel Fabrizio, trova il settimo posto, mentre la Ducati di Haga si deve accontentare dell'undicesimo. Jonathan Rea, pilota della Honda preparata dal team Ten Kate e partito in prima fila, termina la sua gara alla fine dell'ottavo giro con una spettacolare scivolata in parabolica, per fortuna senza conseguenze. Incidente più serio per il giapponese Sakai: la sua Suzuki si punta sull'anteriore all'uscita dalla prima curva dell'Ascari disarcionandolo pericolosamente.

Gara 2.
In gara 2 Biaggi è sempre al comando fin dalla partenza. Alle sue spalle l'avversario più insidioso è Cal Crutchlow, protagonista di una splendida battaglia con il pilota dell'Aprilia, ma sfortunato al 12° giro per una scivolata in prima variante, molto probabilmente a seguito di un problema intervenuto al posteriore. Toseland, Rea e Xaus non arrivano invece neppure alla staccata della prima variante dopo lo spegnimento del semaforo: a causa di un contatto i tre piloti cadono rovinosamente e i due britannici vengono portati prima al centro medico e poi trasferiti all'ospedale per le ferite riportate nell'incidente. Mentre Biaggi corre verso la vittoria certa amministrando il vantaggio fino a quel momento accumulato, la Suzuki di Haslam e la Bmw di Corser combattono per il secondo e terzo gradino del podio. La GsxR dell'inglese ha la meglio e tutto sommato è contenta di arginare lo strapotere di Biaggi e della casa di Noale nel week end monzese. La promessa della Bmw viene mantenuta da Corser che con il terzo gradino si assicura altri punti utili a mantenere il contatto con la testa della classifica. Fine settimana da dimenticare per Michel Fabrizio, che scivola nel corso del terzo passaggio, mentre c'è un timido recupero per Nori Haga, che in lotta con Sykes spunta un soddisfacente (visti i tempi) sesto posto. Nella classifica mondiale Haslam resta al comando con 181 punti, ma Max Biaggi compie un salto enorme e lo segue a sole tre lunghezze.
Sabrina Arosio

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