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Giovedì 15 Gennaio 2009
Affitti alle stelle in città murata,
negozi storici in fuga
Strangolati dai costi alti, cedono il passo alle boutique
In passato Cucchi e Rho. Ora tocca a Missio e Capriotti
I negozi storici di Como? Sono strangolati dagli affitti. E così, uno dopo l’altro, stanno abbassando la saracinesca. L’ultimo caso venuto alla luce è quello delle telerie «Missio», in via Bernardino Luini da sessant’anni e destinate a chiudere a causa dei costi per l’affitto balzati alle stelle. Soltanto quindici giorni fa era arrivata la notizia di un altro addio eccellente, quello della libreria «Capriotti» di via Vittorio Emanuele, aperta nel 1930. Dal prossimo 31 gennaio libri e scaffalature lasceranno il posto a una boutique Max Mara. Altre due realtà «storiche» del centro cittadino, dunque, chiudono i battenti. La stessa sorte toccata in passato a «Cucchi», «Mantovani», «Passamaneria Rho», «Baragiola e Zeppi», soltanto per citare qualche nome. Ma la tendenza a cessare l’attività sembra essersi accentuata proprio negli ultimi tempi. E la conferma arriva direttamente dalle associazioni di categoria, che lanciano l’allarme: «I costi di gestione, in primis gli affitti, sono diventati insostenibili».
La Regione ha stilato di recente un elenco dei negozi storici presenti sul Lario. Tra esercizi «di rilievo locale» e «di storica attività», i documenti ufficiali citano 30 negozi (compresi bar e ristoranti) situati in provincia di Como, quattordici dei quali si trovano all’interno del comune di Como. Limitandoci alla città, scopriamo che quattro rientrano nella categoria dei «negozi storici di rilievo locale», presentando caratteristiche di eccellenza sotto il profilo architettonico, oltre a svolgere attività commerciale da almeno 50 anni. Gli altri dieci vengono definiti «negozi di storica attività»: pur vantando il requisito dell’anzianità superiore ai 50 anni, nel tempo hanno modificato le caratteristiche della sede, oppure si sono spostati. Fanno parte del primo gruppo, in ordine di età: il ristorante «Crotto del lupo» di via Pisani Dossi (1870), il bar «Principe» di via Bellinzona (1913), la gioielleria «Gabaglio» di piazza Duomo (1926) e l’«Osteria del gallo» di via Vitani (1927). Sono «negozi di storica attività»: la pasticceria «Monti» di piazza Cavour (1837), la cremeria «Bolla» di via Boldoni (1898), «Guarisco calzature» di via Acquanera (1904), «Pusterla casalinghi» di via Indipendenza (1915), «Ottica Lazzati» di via Fontana (1926), «Bottiglieria da Gigi» di via Luini (1927), «Bedetti» di via Rovelli (1934), «Bertoni» di via Natta (1937), «Libreria Voltiana» di piazza Vittoria (1945), «Cartoleria Maspero» di via Milano (1956).
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