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Domenica 29 Marzo 2009
Al G8 esplode l'allarme occupazione:
10% in area Ocse, peggio degli anni 70
Il G8 si occuperà delle ricadute della crisi globale sul lavoro. Tutti i leader concordano che ora bisogna attivare le politiche di protezione dei lavoratori. Ma la disoccupazione nell'area Ocse salirà al 10%, 40 milioni i posti a rischio in tutto il mondo
L'allarme dei sindacati
Tuttavia i sindacati mondiali rilanciano i numeri drammatici dell'emergenza finanziaria: Potrebbero, hanno detto a margine del G8, essere oltre 200 milioni i lavoratori spinti in condizioni di "povertà estrema", principalmente nei paesi in via di sviluppo ed emergenti in cui non esistono ammortizzatori sociali.
Il che significa che che il numero dei lavoratori poveri, quelli che guadagnano meno di due dollari al giorno potrebbe raggiungere la cifra di 1,4 miliardi.
L'allarme è contenuto nel documento che i sindacati mondiali (Global Unions), dal titolo "Un piano d'azione mondiale per l'occupazione", consegnato ai ministro del Lavoro del G8 in svolgimento alla Farnesina.
Colpite le donne
Questa situazione, rilevano i sindacati, colpirà in modo particolare le donne che costituiscono il 60% dei poveri nel mondo. Ventisei paesi in via di sviluppo e a basso reddito sono "altamente vulnerabili".
I sindacati mondiali osservano che "dieci anni di progressi nella riduzione della povertà sono stati annullati nell'arco di pochi mesi". Le Global Unions sollcitano una "risposta politica coordinata" rispetto a un "disastro economico" le cui dimensioni non erano state previste. "I mercati del lavoro sono nel pieno della crisi - aggiungono i sindacati - appare ormai probabile che il peggiore scenario ipotizzato dall'Ilo (organizzazione internazionale del lavoro), in base al quale nel 2009 la disoccupazione sarebbe cresciuta di 50 milioni di unità in tutto il mondo, si rivelerà addirittura ottimistico".
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