Monza - Più la macchina prende velocità, più duro sarà lo sforzo per frenarne l’avanzata. Non sono affatto tranquillizzanti le voci che negli ultimi giorni si sono levate in sostegno del disegno di Maurizio Flammini che vuole la Formula 1 a Roma. Quella che era un’ipotesi è divenuta nel tempo un vero e proprio progetto, che peraltro ora gode del placet di personaggi in vista fuori e dentro il mondo dello sport.
Nell’urbe hanno alzato il pollice anche Giancarlo Fisichella e Gianni Petrucci, due che per diversi motivi possono avere voce in capitolo nella rincorsa a un Gp che, addirittura, qualcuno vuole un anno più vicino rispetto all’iniziale idea del 2012. Sale l’asticella dell’attenzione mediatica romana e, al pari, si irrobustisce il muro di gomma contro cui si infrangono i tentativi monzesi di approccio diretto.
Andrea Arbizzoni, che insediatosi all’assessorato Sport di Monza s’è trovato tra le mani la patata bollente, comincia a sua volta a sentire odore di bruciato. I tentativi di contatto con Gianni Alemanno, sindaco della capitale, sono sin qui andati a vuoto. “Farò un ultimo tentativo prima di Natale, altrimenti si troveranno strade alternative. Sin qui Alemanno si è fatto attendere e desiderare, ma possiamo ribaltare la situazione ed essere noi a trovarci nella posizione di dover essere cercati”.
Il modo è presto detto: far leva sul malcontento che all’Eur, nonostante tutto, continua a esserci. La prospettiva di un circuito cittadino crea mal di pancia sì ad associazioni ambientaliste e ai residenti, ma anche a qualche politico che ad Alemanno è vicino per colore politico, ma farebbe volentieri a meno delle Formula 1 nell’area delle Tre fontane. “C’è in corso un’alleanza con Monza”, hanno scritto alcuni organi d’informazione vicini al progetto romano. “Peccato che questi accordi che paventano siano unidirezionali”, taglia corto il presidente della Provincia, Dario Allevi. “Noi comunque non ne sappiamo nulla e nulla ne vogliamo sapere. Noi non crediamo alla favola dei due Gran premi in Italia”.
Allevi non usa giri di parole: “Si prospetta una battaglia con il coltello tra i denti e noi non ci tireremo indietro. Continuano a sostenere che un Gp a Roma potrebbe avere ricadute positive anche sul nostro territorio, ma noi conosciamo meglio di loro cosa significhi gestire una gara di Formula 1. Il piano economico che prospettano non sta in piedi e vorrei sapere chi sono questi privati in grado di dare le garanzie richieste, per giunta in un momento come questo. Non vorrei che si pescasse tra i soldi pubblici, pubblici e quindi anche dei monzesi, dei brianzoli e dei lombardi”.
Allevi poi puntualizza: “Nel 2012 scade anche il contratto dei team con la Fia e ci sarà da capire quale strade prenderanno le case costruttrici”. L’unica certezza, al momento, è quella che il presidente provinciale ripete a più riprese: “Siamo pronti a mobilitarci, a scendere in piazza. Non ci faremo scippare il nostro Gran premio. Gli appassionati di Formula 1 sono con noi, la gente è con noi. E noi proseguiremo nel dire no all’ipotesi delle monoposto a Roma”.
Stefano Arosio
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