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(Foto di Bartesaghi)
Nuove soppressioni dei convogli su una tratta strategica
I pendolari: «A volte non ci avvisano e i pullman sono in ritardo»
Metropolitana leggera, la bella favola raccontata in passato dalle precedenti amministrazioni - e persino Giunte regionali - per il sogno mai realizzato di un collegamento via treno tra Cantù e Como.
Le stazioni, entrambe centrali per le due principali città della provincia, ci sono. Peccato che, come è capitato decine di volte in questi ultimi due mesi, non ci sia il personale.
O si registrino problemi tecnici di varia natura.
E, di conseguenza, saltino i treni. Sono ben 27 le corse che, a cavallo dei mesi di febbraio e marzo - 7 di queste, a causa di scioperi - sono state soppresse. Un calvario continuo, a detta dei passeggeri.
A farne le spese è anche la stazione di Cantù di via Vittorio Veneto, non lontana del centro.
Rivive in parte l’area ma non la linea. Che nell’altra direzione si unisce a un’altra città importante come Lecco. A riferire gli ultimi problemi patiti è Cristina Vaccani, portavoce del comitato pendolari Como-Lecco. «Sono sempre i pendolari che pagano ma che non hanno il servizio. E i bus sostitutivi, quando ci sono, sono pure in ritardo». Quotidianamente, sulla tratta, vengono trasportate circa 700 persone.
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