Alzate, monossido in casa
«Siamo fuggiti in tempo»

Un padre è riuscito a lanciare l’allarme a Fabbrica Durini

«Ho visto le mie figlie e mia moglie stare male»

«Siamo dei miracolati, potevamo non essere qui a raccontare quello che è successo». Questo il commento di un padre di famiglia, ricoverato per sicurezza in ospedale insieme alla moglie, la quale ha rischiato un passaggio in camera iperbarica, e alle due figlie di 20 e 25 anni.

Tutti e quattro sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio, nella corte dell’ex cooperativa Sant’Andrea, frazione di Fabbrica Durini, dove lo spazio di altre cinque famiglie è stato esaminato dai vigili del fuoco, alla ricerca del killer invisibile e inodore, fuggito dalla caldaia della cucina.

Massima allerta, giovedì sera, dopo le 21, quando al 1125 di via Manzoni sono arrivati i vigili del fuoco da Cantù e Como.

E le ambulanze del 118, per ricoverare negli ospedali del Fatebenefratelli di Erba e del Sant’Antonio Abate di Cantù le quattro persone.

«Dopo aver finito in cucina, mia figlia si è messa a guardare un programma in televisione - spiega il padre - e ha capito che stava succedendo qualcosa di strano. Ha avvertito un forte mal di testa. Mia moglie stava male di stomaco. Continuava a non sentirsi bene anche l’altra ragazza. Perciò ha deciso di chiamare il 118».

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