Cronaca / Como città
Giovedì 10 Ottobre 2013
Ambulanza alla via sbagliata
«Voglio la verità su mio figlio»
Paziente morto dopo che la centrale di Varese sbaglia l’indirizzo, inchiesta della Procura sul 112
Il padre della vittima: «Io e mia moglie siamo distrutti». Gaffuri, Pd: «Riferiscano in Regione»
Como
«Da dove chiama?», chiede l’operatrice del 112, quattro anni di esperienza alle spalle, non una pivellina. Risposta: «Via Castel Carnasino, Como».
Chissà come - dall’altra parte dell’apparecchio la voce del signor Diego Albonico è chiara - “Carnasino”, nella testa dell’operatrice, diventa via “Masino”, che a Como non esiste. A fare il resto ci pensa il computer: quando la dipendente dell’Areu digita “Mas” il terminale offre tra le possibilità via Massenzio Masia. Lei ripete quasi mormorando: via Masia, ma evidentemente il signor Albonico non sente. E l’ambulanza parte per la zona stadio e non per Monte Olimpino. Risultato: quando i soccorritori arriveranno, 45 minuti dopo, Diego Albonico è già morto.
La Procura di Como ha aperto un’inchiesta sul tragico errore commesso alla centrale unica del 112 di Varese. L’ipotesi di reato - al momento a carico di ignoti - è di omicidio colposo. Il pm - Ersilio Capone - domani affiderà all’anatomo patologo del Valduce - Giancarlo Butti - l’incarico di effettuare l’autopsia.
Obiettivo della magistratura è comprendere se la morte del 59enne rappresentante di commercio di Capiago Intimiano, con casa a Monte Olimpino, poteva essere evitata se l’ambulanza non fosse stata inviata all’indirizzo sbagliato.
Arnaldo Albonico dice: «Qualcosa non ha funzionato. Io e mia moglie vogliamo sapere cosa è successo veramente»
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