Angiola Tremonti: "Voglio
chiarezza, non la morte dei cani"

"Non ho mai detto di ucciderli. Ho chiesto la documentazione del canile e non mi viene data. Cosa devo fare? Mi dovrò rivolgere al prefetto? Chi mi critica sugli animali non sa quanto io faccio per loro"

CANTU' - Una bufera su Angiola Tremonti, artista e consigliere comunale a Cantù. Le sue dichiarazioni sul canile consortile di Mariano Comense hanno scatenato un putiferio e la reazione indignata di molti animalisti, alcuni dei quali si sono lasciati andare a considerazioni anche offensive nei suoi confronti. Alcune reazioni sembrano persino minacciose e la Tremonti teme per la sua stessa incolumità. Al telefono è profondamente amareggiata per quella che ritiene una colossale montatura basata su un equivoco: le sue considerazioni estreme erano dettate dall'irritazione di vedersi negata la documentazioni sull'attività e i costi del canile consortile nonostante le continue e insistenti richieste.
Ora a mente fredda corregge il tiro e precisa: «Io non voglio mica che si uccidano i cani. Li amo, ne ho anch'io. Non ho mai detto di ammazzarli. Ho chiesto la documentazione del canile e non mi viene data. Cosa devo fare? Mi dovrò rivolgere al prefetto? Io constato solo che c'è una questione per conoscere le voci di gestione e i costi. Non ho detto che c'è un problema perché questo lo si potrà dire soltanto una volta conosciuti i dati e verificate eventuali incongruenze. Ma a tutti dico di non fare campagne denigratorie, di non attaccarsi a dichiarazioni equivocate e invece di guardare la realtà. Io sono per gli animali. Li difendo. Dico però che c'è un problema che riguarda i cani randagi. In Italia ce ne sono 600 mila e costano circa 1000 euro l'uno all'anno. Allora non si potrebbe pensare di dare questi soldi ai bambini rom? Ma dico questo come provocazione al ragionamento. Non tocca a me decidere, sono decisioni politiche che spettano ad altri. Intanto ragioniamo. Io non sono per uccidere i cani. Ci sono però altri modi per controllare e ridurre il fenomeno: penso ai microchip, alle sterilizzazioni... Certo i cani randagi fanno danni. Prendiamone atto. Altrimenti se siamo convinti che non creano problemi allora liberiamoli, apriamo le gabbie perché dentro lì quei poveri animali stanno male».
Ma la gente ora la critica per quelle dichiarazioni. Cosa risponde? «Dico che chi mi critica sugli animali non sa quanto io faccio per gli animali. Sto facendo un lavoro in Trentino con un ente pubblico per gli scoiattoli nei boschi. Ho aderito a una prossima mostra a Milano il cui ricavato andrà a favore di un canile. Insomma, anche il "Mag" de La Provincia mi ha dedicato una copertina con la foto di me con il mio cane! Penso che la gente dovrebbe riflettere un po' di più prima di fare certe accuse".

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