Cronaca / Como città
Lunedì 02 Dicembre 2013
Anziani in casa di riposo
tra orto e spazi sociali
«Ma servono volontari». Una proposta di dare una mano alle Camelie di via Bignanico
«Chi ci aiuta ha un ruolo cruciale nella cura degli ospiti»
Como
Non solo le figure professionali che lavorano all’interno delle case di cura, anche i volontari hanno un ruolo molto importante sia nei confronti dell’anziano che a supporto di alcune attività, che vengono svolte all’interno degli istituti geriatrici.
Sono cinque i volontari che partecipano alle attività proposte nella Rsa “Le Camelie” di via Bignanico, ma le animatrici della struttura sperano che qualche altro cittadino decida di dedicare un po’ del proprio tempo agli ospiti della struttura.
Il racconto delle animatrici
Sono sopratutto le tre animatrici a raccontare quanto sia fondamentale la presenza di volontari per le attività che vengono organizzate quotidianamente.
Loro, infatti, da tempo hanno avviato progetti e attività ludico-ricreative che hanno però il fine di stimolare l’interesse e le attività cerebrali, ma anche di evitare l’isolamento visto che a volte gli anziani, una volta allontanati dalla propria casa e dal proprio ambiente famigliare, smettono di socializzare. Un problema, questo, da risolvere, anche con l’aiuto di persone dall’esterno che possano dare una mano.
«I volontari hanno un ruolo cruciale nella cura dei nostri ospiti – racconta Lucia Soldati – generalmente le persone che vengono a darci una mano conoscono già la nostra struttura perché parenti di anziani che vi risiedono o di persone che purtroppo non ci sono più».
Attualmente sono 120 le persone che sono ospitate a Le Camelie, ecco perché qualche volontario in più farebbe la differenza. Sono numerose, infatti, le attività quotidiane che spaziano dalla lettura dei quotidiani, alla tombola, ma anche salone di bellezza, giardinaggio, pranzi e gite. «Apparentemente queste sono solo attività ludico-ricreative – aggiunge un’altra animatrice, Laura Busti – ma sono tutti progetti volti a favorire momenti di socializzazione, ma anche la cognitività, l’orientamento spazio-temporale e la partecipazione spontanea».
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