L’esattore Rai è maleducato
Sembra una truffa, non lo è

La denuncia da Mariano: bussano alle porte chiedendo di pagare subito 30 euro e poi in posta altri 70, e minacciano di tornare con i vigili. Sono ispettori Rai veri, ma i metodi usati non sono regolari

Non è una truffa, ma quanto meno i modi usati per chiedere il pagamento del canone Rai bussando alle porte delle case dei marianesi sono a dir poco discutibili.

Racconta una residente, Mariangela Viganò. «Mi ha citofonato dicendo che era un incaricato dell’Ufficio delle entrate - spiega – e già questo mette a disagio chiunque perché non ci si sente mai a posto con loro, ma poi una volta scesa in cortile i toni sono stati un po’ troppo perentori».

L’ispettore ha spiegato, come già fatto l’altro giorno con una residente di via Trotti, che doveva pagare un bollettino di rinnovo dell’abbonamento di 30,02 euro per il periodo aprile-giugno e di altri 59,92 euro per i mesi da luglio a dicembre: «Ha aggiunto che se non lo avessi fatto, andavo incontro a una multa da 600 euro e che sarebbe tornato accompagnato dai vigili per un controllo in casa». Mariangela ha chiesto all’ispettore i documenti: «Mi ha fatto vedere un tesserino con il logo della Rai, nome e cognome, numero di riconoscimento e un foglio timbrato dai carabinieri che lui ha sostenuto essere l’autorizzazione per citofonare. La cosa non mi ha convinta per cui ho firmato il ritiro dei bollettini e sono tornata in casa».

Difficile trovare conferme dalla Rai: «Sul loro sito, c’è scritto che effettivamente autorizzano degli ispettori a fare delle visite a domicilio, ma per sapere se sono nella propria zona bisogna compilare una registrazione on line. Di contro, non sono riuscita a trovare alcun numero di telefono da chiamare per avere informazioni».

Il mistero si è svelato proprio ieri mattina perché alla polizia locale è arrivata, dopo oltre un mese, la risposta alla lettera che il comando aveva inviato lo scorso 2 aprile alla Rai: «Avevamo scritto – spiega il comandante Giulio Fiorentino – perché avevamo ricevuto una segnalazione di questo tipo e volevamo vederci chiaro».

La missiva inviata dalla Rai sostiene «che a febbraio hanno avvisato l’ufficio protocollo del Comune e i Carabinieri della presenza dell’ispettore, ma anche se fosse, questo non sposta il problema dei toni usati nei confronti dei cittadini». E precisa: «L’ispettore non può affermare che tornerà con i vigili. La Costituzione dice che il domicilio è inviolabile: si può entrare solo se il proprietario lo consente, se si sta commettendo un crimine o se lo dispone un magistrato».

L’ufficio stampa Rai dichiara che «l’attività di indagine rientra tra le iniziative dell’azienda di servizio pubblico, come da apposita convenzione tra Agenzia delle Entrate e Rai». Conferma l’invio della documentazione in Comune e ai Carabinieri per avvisare della presenza dell’ispettore in qualità di “agente incaricato di fornire chiarimenti sulle norme che disciplinano gli abbonamenti televisivi, invitando gli utenti Tv non abbonati a regolarizzare la propria posizione”.

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