Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 24 Novembre 2013
Assolte le vigilesse
L’incidente era vero
Lurago Marinone, il giudice crede a Carmen Zera e Susanna Girola, rimaste ferite in uno scontro con un’auto pirata
Nessuna bugia e, di conseguenza, niente reato. Il giudice di Como Gianluca Ortore crede alle due vigilesse finite a processo per falso, in quanto sospettate di essersi inventate un incidente stradale - protagonista un’auto pirata - nel corso di un servizio di pattuglia, nel novembre 2009.
Assoluzione con formula piena per Carmen Zera, 38 anni di Villa Guardia, e Susanna Girola, 35 anni di Appiano Gentile. Lo stesso pubblico ministero, nel corso della requisitoria, ha sollecitato l’assoluzione, letta dopo non più di un paio di minuti di camera di consiglio.
Le due agenti, dipendenti del consorzio di vigili che fa capo a Guanzate, e difese dagli avvocati Giuseppe Sassi ed Elisabetta Di Matteo, erano state mandate a processo dalla Procura sulla base dei rilievi compiuti dopo la loro denuncia (che non avevano riscontrato tracce di frenate o presenza di pezzi di carrozzeria o di fanali) e di una consulenza di parte.
Nel corso del dibattimento, in realtà, i difensori delle due vigilesse avevano presentato una duplice perizia sia sull’auto di servizio tamponata che medico legale sulle conseguenze subite dalle due agenti nell’incidente, che hanno convinto lo stesso pubblico ministero d’udienza a ribaltare le conclusioni dell’inchiesta.
Una delle due vigilesse, Carmen Zera, in aula aveva anche ricostruito quel 30 novembre.
Aveva spiegato al giudice che lei e la sua collega avevano intercettato un’auto sospetta - una Y10, nella zona del cimitero di Lurago Marinone, l’avevano seguita e quando questa era uscita da uno stop senza rispettare la precedenza l’avevano superata intimando l’alt.
«Quando noi eravamo praticamente ferme - aveva spiegato la vigilessa - ci ha urtato da dietro ed è fuggita. Io non ho fatto in tempo a prendere il numero di targa».
Il pm, ieri mattina, ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prova, mentre i due legali hanno insistito per la formula piena ricordando che anche gli esami del pronto soccorso, quel 30 novembre, avevano confermato le lesioni patite dalle agenti. Istanza accolta dal giudice che ha assolto entrambe.
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