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Giovedì 15 Gennaio 2009
Autoassolti: la pizza, un diritto
I consiglieri ribattono alle critiche: «Chiacchieriamo? No, ci confrontiamo»
Al pubblico scandalizzato per l’atteggiamento superficiale, distratto e poco serio dei consiglieri comunali -accusati di distrarsi troppo, di mangiare pizze, di telefonare, chiacchierare e non ascoltare il collega che interviene pubblicamente - Pastore, dopo avere ammesso che certe volte «assessori e consiglieri dovrebbero avere un atteggiamento più consono alla sede istituzionale in cui si trovano», ha spiegato che «spesso quando un consigliere sembra stare chiacchierando senza badare al collega che sta intervenendo, in realtà sta svolgendo attività amministrative, per esempio, si consulta con i compagni di partito, prepara emendamenti e si confronta con gli altri gruppi politici».
Non potevano che aggrapparsi a queste parole i consiglieri. Ovviamente non potevano smentire platealmente le critiche che sono piovute dal folto pubblico di lunedì sera. Perché le oltre 50 persone presenti hanno visto con i loro occhi quelle scene che poi hanno criticato. E dunque? Da una parte i nostri politici di Palazzo Cernezzi ammettono che c’è un sottile fondo di verità e ragione nelle accuse. Ma si tratta di un fondo davvero sottile. Infatti, tutti, poi, ripetono le parole di Pastore. Per esempio il capogruppo di Forza Italia, Pasquale Buono: «In effetti il presidente del consiglio ha richiamato più volte i colleghi ad andare nelle sale attigue se devono parlare tra di loro durante i lavori in aula e do ragione al pubblico che si scandalizza se vede passare le pizze. Ma se i cittadini vedono un consigliere che si sposta da un banco all’altro con un foglio in mano e se ci vedono “chiacchierare” non si devono stupire, perché magari ci si vuole confrontare con gli altri su un emendamento». Marco Butti, capogruppo di An, respinge in gran parte le accuse: «Sono d’accordo con le dichiarazioni di Pastore. Capita che qualcuno mangi anche una pizza se arriva in ritardo e non ha avuto modo di cenare. Ma da parte nostra, e parlo a nome di An, c’è sempre la massima attenzione quando un collega parla. Prendiamo anche appunti. La seduta di lunedì è stata particolare particolare e ha visto un clima acceso. Si è trattato di un incidente di percorso». Non è esattamente di questo parere Luigi Bottone che, però, salva il diritto alla pizza: «Purtroppo le persone che ci hanno criticato hanno ragione. Ma forse la pizza non dovrebbe scandalizzare. A volte non si ha tempo di cenare prima delle sedute».
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