Infatti il primo padiglione è destinato quest'anno alla nuova sezione Automotoracing, che offre spazio agli operatori del settore preparatori, scuderie, organizzatori e costruttori, che in Piemonte non disponevano di una simile opportunità. Sono state ricordate: la mostra tematica con 12 Formula 1 dal 1950, tra cui la mitica Alfa 158 di Nino Farina vincitore del primo Mondiale della categoria, la massiccia presenza di espositori nell'area mercato, passati da 250 a 320, la grande mostra di giocattoli della B&C, il concorso gastronomico e le new entry dei flipper d'epoca e degli orologi.
Sempre più importante la presenza dei commercianti, con oltre 700 auto poste in vendita. Infine esercito, carabinieri e polizia presenti con straordinari veicoli d'epoca e moderni. Ha poi preso la parola l'Assessore Regionale al Commercio e Fiere Luigi Sergio Ricca che si è complimentato per la costanza della passione degli organizzatori, che hanno fatto di Automotoretrò una delle manifestazioni fieristiche nazionali con maggiore anzianità e unica rassegna motoristica ancora in essere a Torino, dopo la morte del Salone.
Ricca ha poi sottolineato la ricaduta economica del fenomeno collezionismo, che coinvolge commercianti e un numero sempre più importante di artigiani impegnati nella manutenzione e nel restauro. Flipper d'epoca, gastronomia, orologi e giocattoli sono stati giudicati da Ricca elementi di diversificazione del tema espositivo, che potranno aumentare la fidelizzazione nei confronti del pubblico e ha auspicato che la presenza dei veicoli d'epoca, portatori di cultura, si intensifichi nelle manifestazioni regionali, creando così un complemento di sicura attrazione.
Roberto Loi, Presidente dell'Asi, Automotoclub Storico Italiano, ha raccolto l'invito dichiarandosi ben disposto alla collaborazione. Loi ha ricordato il costante appoggio dell'Asi ad Automotoretrò, ormai considerata la seconda manifestazione per importanza in Italia. Il Presidente dell'Asi ha infine affrontato il tema dolente dei preziosi veicoli che fanno parte delle collezioni storiche Fiat e Lancia, il futuro dei quali rimane incerto. Ha auspicato una soluzione dell'annoso problema, nel senso della creazione di un'area museale comune, sul modello di quanto fatto da costruttori europei e mondiali, che vantano passati molto meno gloriosi di quelli delle due marche torinesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA