Ciclismo / Como città
Venerdì 06 Maggio 2022
Ballerini pronto per il Giro
«Per la squadra e per me»
«Rispetto all’inizio mi sento meglio, molto meglio. Anche la condizione fisica non è male, per fortuna»
Davide Ballerini, il suo Giro d’Italia, lo interpreterà al massimo. Lo farà provando a inserirsi in qualche fuga, lo farà aiutando compagni di squadra come Mark Cavendish e Michael Morkov, lo farà buttandosi alle spalle la sfortuna che nella prima parte di stagione non l’ha certo aiutato a fare risultato.
«Rispetto all’inizio mi sento meglio, molto meglio. Anche la condizione fisica non è male, per fortuna», dice il corridore della Quick Step Alpha Vinyl. Lui, che alla Corsa in rosa ha già fatto un paio di apparizioni, proverà nel 2022 a giocarsi l’opportunità.
«Venerdì, finalmente, iniziamo. E’ da quanto è inizia la stagione, del resto, che abbiamo deciso di fare il Giro al posto del Tour e ora è arrivato il momento di partire. E’ sempre un’emozione correre in Italia», racconta pensando a un’edizione, quella attesa proprio domani, che avrà le sue prime tre tappe in Ungheria per poi volare in Sicilia e, da lì, risalire lo Stivale, fino alla cronometro conclusiva di Verona.
«Di sicuro nelle prime tappe proveremo a conquistare qualche volata con Cavendish. Abbiamo anche Morkov su cui puntare e, dunque, proveremo a ripetere il Tour dello scorso anno. Per quanto mi riguarda, proverò a entrare in qualche fuga. Non si sa mai: di sicuro bisogna avere fortuna, ma anche la gamba ha la sua grande importanza», prosegue Ballerini provando a tratteggiare il ruolo della sua squadra.
Come è solito fare, il corridore comasco non è ancora entrato nel dettaglio del percorso. Lo farà cammin facendo, provando a pensare a un giorno alla volta, senza caricarsi di tensione inutile. «Le tappe – continua - non le ho ancora guardate tutte. Per il momento voglio stare mentalmente libero. Il Giro non mi spaventa. In fondo, se si sta con il gruppetto tutte le frazioni sono fattibili. Molto dipenderà dal ritmo con cui si correranno le singole tappe. Anche una un po’ mossa, in fondo, può essere fatale se interpretata nel modo sbagliato».
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