Benzina e diesel, che salasso in Ticino. Primi impianti chiusi

Confine La verde in Italia si paga tra i 37 e i 43 cent in meno mentre il gasolio arriva a 56 di differenza

Con il decreto “Aiuti bis”, che ha prorogato al di qua del confine sino al prossimo 20 settembre lo sconto di 30 centesimi sulle accise per il carburante (900 milioni di euro la quota messa a bilancio durante il Consiglio dei ministri di giovedì), di sicuro si è ulteriormente rafforzata la posizione dei nostri distributori nei confronti dei colleghi ticinesi, che stanno vivendo una crisi senza eguali.

I numeri della crisi

Crisi dettata anzitutto dai numeri, considerato che ieri un litro di verde in città si attestava a 1 euro e 84 centesimi (1,78 il prezzo in zona Fino Mornasco) contro i 2,21 euro di Chiasso.

Una forbice ampia, pari a 37 o 43 centesimi al litro a seconda della zona, che inevitabilmente amplificherà l’abbinata data dalla spesa di confine e dal pieno di carburante. Ancora più ampia peraltro la forbice relativa al diesel (sempre tenendo Chiasso come riferimento) dove la differenza al litro è pari a 56 centesimi. Attraverso il sito Ticinonews.ch si è appreso che la crisi degli incassi - in taluni casi superiore al 90% - nella quasi totalità dei distributori di confine ha portato in dote le prime chiusure.

La conferma dall’Associazione ticinese delle stazioni di servizio

Lo ha confermato il presidente dell’Associazione ticinese delle stazioni di servizio, Matteo Centonze, che al sito web ha rimarcato due aspetti, il primo è che per far fronte a questa crisi prolungata «alcuni gruppi hanno fatto richiesta di accedere al lavoro ridotto» (l’omologo della nostra cassa integrazione, ndr), il secondo è che «ci sono singoli punti vendita che sono stati chiusi e altri che sono stati girati sull’automatico».

Un’affermazione perentoria che dà l’esatta dimensione dell’attuale situazione che si sta vivendo lungo i distributori di confine, dove anche l’impatto visivo è spesso desolante con una, massimo due auto a rifornirsi di carburante, laddove prima bisognava pazientemente attendere il proprio turno.

Di sicuro, il prolungamento sino a fine estate del taglio delle accise sul versante italiano non mancherà di generare nuove polemiche politiche in Ticino, dove Udc e Lega dei Ticinesi hanno chiesto a gran voce un intervento da Berna, respinto al mittente sia dal Consiglio degli Stati che dal Consiglio nazionale. La Lega dei Ticinesi ha peraltro dato corso ad una petizione on line finalizzata al taglio del prezzo di benzina e gasolio che sin qui ha raccolto quasi 4 mila firme.

Tornando al provvedimento varato dal nostro Consiglio dei ministri, lo sconto complessivo continuerà a essere di circa 30,5 centesimi al litro per benzina e diesel, tenendo conto anche del risparmio applicato sull’Iva, mentre per il metano sarà di circa 10,4 centesimi.

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