Berna non dà i soldi
per chiudere i valichi

Doccia fredda al Ticino dal governo elvetico per lo stop notturno a Rodero e Drezzo. Ma Gobbi non demorde: «I fondi? Ci pensa il Cantone»

Berna che punta il dito contro Bellinzona (sede del Consiglio di Stato). Bellinzona che, in evidente imbarazzo, a sua volta, se la prende con Mezzana, sede della Regio Insubrica. Insomma, terminata l’euforia - tutta ticinese - dopo l’annuncio da parte della Confederazione del via libera alla chiusura sperimentale notturna di tre valichi minori di confine (Novazzano, Pedrinate e Ponte Cremenaga), oltreconfine ora è tempo di polemiche e rimpalli di responsabilità. Con l’Italia e i Comuni di confine comaschi e varesini nel ruolo di spettatori interessati.

C’è un punto fermo nella bagarre scoppiata negli ultimi giorni in Ticino e cioè che Berna - a sorpresa - ha annunciato che non pagherà un solo franco per dar corso allo stop notturno dei valichi. Costo inizialmente stimato in 600 mila franchi, 200 mila franchi a valico, e ora quantificato complessivamente in poco più di 50 mila franchi (45 mila euro).

Chi si accollerà dunque le spese legate al discusso provvedimento? Il ministro ticinese Norman Gobbi non ha dubbi: «Ci penserà il Cantone». A TeleTicino, però, lo stesso Gobbi non le ha mandate a dire a Berna: «Sono a dir poco sorpreso. Le premesse erano altre». La sperimentazione dovrebbe comunque partire a fine marzo.

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