Berti: «Cantù ripartirà
da Cournooh e Parrillo»

Intervista con Gianluca Berti, direttore sportivo della Pallacanestro Cantù.

«Cerchiamo di concludere nel miglior modo possibile una stagione di tanti dolori e di poche gioie. Speriamo, soprattutto, che l’esperienza di quest’anno possa servire principalmente da lezione per non incorrere negli stessi errori nel prossimo futuro».

Gianluca Berti, direttore sportivo della Pallacanestro Cantù, non ci gira intorno e va dritto al punto. Ma prima di guardare avanti, restano ancora tre partite di campionato da onorare.

Con la salvezza matematicamente raggiunta, quali stimoli e motivazioni potranno ancora avere i giocatori in maglia Mia?

«Oggettivamente penso sia nella professionalità di tutti dare il massimo sino alla fine indipendentemente da quello che oggi è un risultato non più raggiungibile quale il playoff. Questo gruppo non ha mai mancato di professionalità e di attaccamento. Non ho percezione di una situazione di disinteresse alla causa, anche se ammetto che questo finale di campionato per noi non è più tanto “sexy”. I giocatori hanno poi fisiologiche motivazioni principalmente legate a quello che sarà il loro mercato estivo. Finire in un certo modo è utile per tutti e inoltre se fai questo lavoro una vittoria di squadra ti dà sempre grande soddisfazione».

Da chi si ripartirà poi?

«Oggi abbiamo due certezze. Una è Cournooh, l’altra è Parrillo, legato a noi con un’eventuale clausola d’uscita esercitabile a favore della società che a fronte di situazioni a oggi inimmaginabili non verrà esercitata».

Sulla programmazione che aspettiamo?

«Sarà determinante nelle scelte sapere con quale formula procedere: se con il 3+4+5 oppure con il 5+5. Sarà la società a indicarci la tipologia che vorrà adottare sulla base del budget e dunque degli obiettivi da conseguire. A tal proposito, la 3+4+5 è senza dubbio più dispendiosa economicamente».

Sembra si stia facendo strada l’ipotesi di un budget più contenuto per l’area sportiva.

«Nell’eventualità si potrebbe valutare di investire qualcosina in meno sui cinque stranieri cercando qualche scommessa sul mercato americano dei rookie».

L’intervista completa sulla Provincia di giovedì 20 aprile

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