Cara provincia
Domenica 29 Marzo 2009
Bollo auto: ditemi quanto devo pagare
La solita storia di ordinaria burocrazia: un cittadino domanda, nessuno gli risponde
la mia automobile è stata immatricolata più di un anno fa, ma a quanto pare non ha ancora avuto l’onore di essere inclusa nel database della disastrata e rapace regione Lombardia. Qualcuno ai vertici, di cui ignoro il nome, si è giustificato affermando che «la Regione ha ereditato l’archivio in condizioni disastrose», affrettandosi però ad aggiungere che «i cittadini non devono pagare per questo disguido». Allora qualcuno "ai vertici" dovrebbe spiegarmi perché gli ormai impotenti impiegati dell’ACI mi hanno dato questo foglietto con un numero 199 "a pagamento" che io dovrei chiamare per farmi dire a quanto ammonta l’annuale balzello.
Non avendo nessuna intenzione di perdere tempo e soldi al telefono, il sottoscritto ha inviato una mail all’indirizzo prontobollo@..., che ho trovato scritto sul suddetto foglietto.
Nella mail ho elencato tutti i possibili e immaginabili dati riguardanti me e la mia auto, chiedendo infine l’ammontare del bollo auto 2009, che avrei potuto così pagare in posta con l’apposito modulo, come già fatto puntualmente l’anno scorso. Ebbene, a più di una settimana, la mia mail non risulta né letta, né aperta! Mi chiedo quindi perché ai vertici qualcuno si è preso la briga di creare un indirizzo di posta elettronica dedicato al bollo auto, se nessuno risponde alle mail, e tantomeno le legge!
Francesco Pozzi
Ecco la solita storia di ordinaria burocrazia, con il cittadino destinato a soccombere, vittima dell’impenetrabilità dell’apparato. Che tristezza ritrovarsi a ripetere cose dette e scritte mille volte: il tempo, in questo povero Paese, si è fermato e i problemi si perpetuano assieme ai governi, irrisolti e inossidabili come i nostri rappresentanti.
Quello del bollo auto, diventato nel frattempo tassa di possesso, è uno dei balzelli più odiosi e anacronistici: bisogna pagarlo anche se lasciamo l’auto in garage e la torta viene spartita da una miriade di soggetti (regioni, comuni, Stato).
Non bastasse la tassa esosa, ecco il solito corollario infinito di disagi, noie, perdite di tempo. Su tutto, naturalmente, incombe l’obbligo di ricordarsi e di accusare ricevuta, quando dovrebbe essere l’ufficio pubblico a provvedere, con una serie di atti chiari e inequivocabili. Ma che un automobilista che vuol pagare non possa farlo perché nessuno è in grado di dirgli l’importo da versare, è semplicemente ridicolo. Vediamo se dalla regione arriverà un segnale di esistenza in vita.
Pier Angelo Marengo
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