C’è dunque ancora una settimana di tempo per cogliere l’opportunità di vivere in prima persona - attraverso fotografie, realtà virtuale, ricostruzioni originali d’ambiente e interattività - il passato, il presente e il futuro della città: i suoi luoghi, alcuni dei quali profondamente mutati o addirittura scomparsi, le tradizioni, i momenti storici, i grandi cambiamenti, il lavoro, i riti collettivi, le mode, le atmosfere.
Organizzata da Fondazione Sestini, Fondazione Bergamo nella Storia e Siad, la mostra è aperta dal 30 novembre 2008 al Museo Storico di Bergamo Alta. Espone fotografie, filmati d’epoca, oggetti “sorprendenti”, realtà virtuale, interviste e un laboratorio di lettura dell’immagine.
Non una mostra fotografica, quindi, ma un’esposizione che, nelle mille e anche insospettabili risorse racchiuse nell’immagine fotografica, trova le chiavi per “vivificare” i luoghi, i volti, le diverse anime di una città che ha conosciuto, tra il 1870 e il 1960, gli anni del suo profondo cambiamento: dalla Fiera ai filobus, dalle gite fuoriporta della borghesia cittadina alle cucine popolari sul Sentierone, dalla costruzione del centro piacentiniano alla nascita dei quartieri popolari, dalle cerimonie pubbliche ai cortei di protesta, agli spettacoli dei burattini.
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