Borghese-Como, nato a cena

Quando giocava nel Lugano veniva spesso a mangiare in città e da allora ha seguito con simpatia le vicende azzurre

Il ds Dolci voleva centimetri. Gergo calcistico per dire che voleva gente alta e robusta per un campionato come quello di serie B dove la forza fisica è importante. E basta vedere alcuni acquisti per capire cosa intendeva il direttore. Prima Minotti, poi Ebagua, adesso Borghese. Martino Borghese, per la precisione, alto 1.98, difensore centrale. Quello di ieri è stato il suo primo giorno a Orsenigo. Arriva dal Varese, dove era in prestito dallo Spezia. Una sorta di giramondo, Borghese, che però ha scelto il Como anche per una serie di circostanze particolari: «Abito a Lugano, sono vicino a casa. E quando giocavo nella squadra ticinese, due anni fa, spesso venivo a cena a Como con mia moglie. Una cena di qua, una cena di là, poi alla fine ti affezioni un po’. E così ho finito per seguire la squadra, specialmente negli ultimi playoff. Avevo altre offerte, ma ho preferito Como. Da oltre un mese, ormai. Spettavo solo che l’affare si chiudesse».

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