Brasato e ossibuchi
Cantù, la sagra fa il record

Vero boom per la festa della carne in umido. Tutto esaurito per quattro giorni di fila. Tremila presenze, al Campo Solare cinquanta volontari ai fornelli

Il successo è stato tale da costringere gli organizzatori a spegnere il cellulare dedicato alle prenotazioni.

Con quintali di carne in umido, tra lepri in salmì e trippa, la quinta sagra organizzata dagli amici dei volontari della protezione civile, al Campo Solare - oggi, l’ultimo pranzo - è stata un trionfo. Circa 3mila persone in quattro giorni, per una riscoperta gastronomica pronta ora a cedere il testimone, di nuovo, a «Cantù… Che Gusto!», la kermesse organizzata dal Comune, rilanciata ai ristoranti dopo la bontà venduta al dettaglio alle tavolate di via Giovanni da Cermenate.

Affluenza doppia

Un sogno in parte possibile, quello di provare ad aggiungere la gastronomia tra le caratteristiche della Città del Mobile. Lo sa bene Francesco Marzani, presidente degli Amici dei Volontari, impegnato con piacere, insieme a una cinquantina di volontari, ai fornelli della struttura coperta comunale.

«Siamo stati costretti a mettere il cartello di “tutto esaurito” - spiega - perché c’è stata un’affluenza doppia rispetto all’anno scorso. Il successo è soprattutto un segnale che la gente cerca la qualità nei piatti. Pensiamo di essere a un livello buono». Come dimostra l’impossibilità di sedersi ai turni di 99 coperti alla volta.

Gli applausi sono soprattutto per i piatti di stagione, come i funghi trifolati, andati letteralmente a ruba. Come mai è successo negli anni passati.

«Ma va tanto quest’anno anche il risotto alla milanese con l’ossobuco - prosegue Marzani, professione macellaio - su cui abbiamo cercato di migliorarci. Al mezzogiorno di venerdì abbiamo visto un boom anormale, la previsione è di 2mila coperti più altri mille arrivati per l’asporto. Continuiamo a ordinare».

Solo l’elenco di ieri risulta indicativo. «Abbiamo fatto fuori 60 chili di lepre, 110 di asino, altri 70 di cinghiale, arrivato anche da Val d’Intelvi e Toscana, 140 stinchi, costine e salamelle a volontà. E poi gli affettati, la trippa, i brasati. Va di tutto».

Ricavato in beneficenza

Per la protezione civile di via Tripoli - da ricordare che il ricavato servirà all’acquisto di un furgone con cestello, utilissimo per interventi su piante e tetti, tra gli interventi di punta dei volontari - è difficile dire quale sia la moda mangereccia del momento.

«Penso che la causa sia soprattutto la ricerca della qualità. Non entro nel merito della rivalità tra Cantù e Montesordo di Cermenate per la cazoeùla, perché noi non la proponiamo. Pensiamo che però la nostra sagra aiuti a far da volano alla manifestazione del Comune nei ristoranti». Per quattro mesi, in diversi locali cittadini, sarà possibile assaggiare i piatti tradizionali a 13 euro.

Oggi, ultima giornata per la busèca. Poi toccherà, appunto, a carni in umido, oss bùs e cazoeùla. La presa sulla gola non si allenta.n 

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