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Sabato 04 Aprile 2009
Bruni ammette: "Città sporca
perché la puliamo male"
L'autocritica del sindaco: "Facciamo un servizio al risparmio e probabilmente anche di minore qualità. Dovremmo imparare da Cantù"
Il servizio di pulizia delle strade della città è carente. Opinione, questa, diffusa tra i cittadini. E il sindaco non smentisce. Anzi, l’altra sera in consiglio comunale, in occasione della discussione sul bilancio, Stefano Bruni ha ammesso che qualcosa non va. Dopo che il consigliere di opposizione Bruno Magatti (Paco) ha snocciolato alcuni dati relativi ai costi della gestione dei rifiuti a Cantù - dal cui confronto Como è uscita con le ossa rotte - il primo cittadino ha commentato: «Abbiamo un costo molto basso e quindi le puliamo male, ha ragione». Bruni ha poi aggiunto: «Dovremmo imparare come fanno a Cantù».
Per il 2009 non è stato ancora stabilito il termine della gara per l’appalto del nuovo servizio di gestione rifiuti e pulizia della città che la ditta vincitrice dovrebbe svolgere secondo le modalità contenute nella delibera d’indirizzo presentata da Magatti e approvata in autunno. Secondo quanto emerso da una riunione di giunta di gennaio scorso, il costo del nuovo appalto così come votato dal consiglio prevederebbe un incremento dei costi per il Comune. Incremento che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni e mezzo. Magatti ha tuonato contro l’amministrazione: «Il 10 febbraio ho presentato una richiesta ai dirigenti competenti per conoscere il dettaglio dei dati in base ai quali è stata calcolata la cifra a cui ammonterebbe l’incremento derivante dal servizio del nuovo appalto. Ancora non mi è stata data nessuna risposta. Vorrei essere informato, anche perché la giunta decise di prorogare il vecchio appalto proprio con la motivazione che quello nuovo prevederebbe costi più alti». Bruni ha risposto al consigliere di Paco. «Quei dati non esistono, nel senso che lei fa una richiesta di atti, quando quel documento diventa un atto viene dato, quando è un foglio d’appunti dell’assessore o del dirigente non è un atto che ci può chiedere. È ancora un elemento di valutazione».
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