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Domenica 18 Gennaio 2009
Bruni: le polemiche? È la guerra dei polli
Il sindaco si sfoga durante la festa dei vigili: «I politici la smettano di dare segnali di divisione»
Il richiamo è veemente: «I politici, e mi ci metto anch’io, la smettano di dare un segnale di divisione. La gente non capisce. E in questo modo si crea solo disaffezione. Non nei confronti della politica, ma delle istituzioni stesse». Divisione che, secondo Bruni, trova conferme nel fatto che «molti amministratori della nostra città non sono qui, oggi, a festeggiare il patrono della nostra polizia locale. Mi fa male, perché è il segno di una ferita, di una scollatura». Che il primo cittadino intende curare con una «sfida», ovvero risolvere «la crisi istituzionale, che è crisi di rapporto e di ruolo tra i soggetti all’interno delle istituzioni».
Tuona su tutto e tutti: «È un mondo in confusione, quello attuale. In crisi e in forte cambiamento. Un mondo in cui il tema della vita diventa solo una questione economica», afferma riferendosi al caso di Eluana Englaro e alla clinica di Udine che «non la fa morire soltanto perché sono a rischio 300 posti di lavoro». La via d’uscita? «Ridare senso al bene comune. Perché fuori dal servizio al bene comune c’è solo violenza, sopruso, abuso di potere, favoritismo». E ingiustizie sociali: «Cittadini che faticano a far quadrare i conti da una parte e dall’altra un’istituzione lombarda (Bruni non dice quale ndr) che ha 15 persone e che costa 2 milioni 700mila euro per ritrovarsi quattro volte l’anno».
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