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Mercoledì 06 Maggio 2009
Bus in vendita a Como, l’annuncio a Roma
Giallo sulla cessione del ramo d’azienda turismo della Spt e sul doppio incarico del suo presidente
Per aggiudicarsi la fetta turismo della società pubblica trasporti era considerato «titolo preferenziale» avere «la sede in provincia di Como». Peccato che il bando di gara è stato pubblicato sul quotidiano romano "Il Tempo". Lo strano caso dei pullman turistici di Spt, il ramo dell’azienda pubblica venduto dal presidente e direttore Gianandrea Gandola a una società privata il cui direttore è ora lo stesso Gianandrea Gandola, si aggiunge di un nuovo giallo. Anzi due: il primo geografico, il secondo temporale.
L’11 novembre scorso la ditta di autotrasporti Rampinini di Fino Mornasco, avendo appreso il giorno prima grazie a un articolo di cronaca della stampa locale l’intenzione di Spt Spa di vendere il settore del noleggio bus, scrisse al presidente di Spt Gianandrea Gandola per chiedere di «essere informati per una eventuale partecipazione alla gara» qualora si decidesse «di predisporre un bando per l’alienazione del parco automezzi». La risposta arrivò una settimana più tardi, ovvero il 18 novembre: «Sarà nostra premura informarvi sulla eventuale gara per alienazione del parco automezzi». Peccato che una gara aveva, se così si può dire, già avuto inizio: due giorni dopo l’invio della missiva a Gandola e cinque prima della premurosa e rassicurante risposta («sarà nostra premura informarvi») di quest’ultimo.
Avviso ai romani - Il 2 novembre sul quotidiano "Il Tempo" di Roma era apparsa la pubblicazione in cui Spt Spa, a firma Gandola, specificava che l’azienda avrebbe proceduto con l’alienazione «della propria attività di noleggio da rimessa con autobus». Le imprese interessate erano invitate a presentare la cosiddetta «dichiarazione d’interesse a mezzo mail» all’indirizzo [email protected] entro il 13 novembre. Dal giorno della pubblicazione al termine per la presentazione delle offerte c’erano 11 giorni. La fase successiva sarebbe stata a trattativa privata. L’annuncio, pubblicato in un piccolo riquadro a piè di pagina nelle cronache nazionale de "Il Tempo", si concludeva spiegando che sarebbe stato titolo preferenziale per l’acquisto del ramo d’azienda «la sede in provincia di Como di chi presenta l’offerta».
Alla Rampinini l’annuncio è sfuggito. Ma del resto "Il Tempo" non vende neppure una copia a Como e provincia. L’impresa di Fino Mornasco ha pertanto chiesto il 5 marzo agli enti soci proprietari di Spt Spa (Comune di Como e le Province di Como e Lecco) spiegazioni «in quanto non interpellati», ma ancora non ha ricevuto risposta. Intanto la gara è stata aggiudicata alla società Basco di Olgiate Comasco il 9 dicembre, la quale ha poi costituito la Società privata trasporti, cioè Spt Srl (70% Basco e 30% Sabim). Insieme alla Basco solo la Tilink Sagl di Lugano è stata dichiarata ammissibile a partecipare alla gara.
Il doppio incarico - Gandola ha ribattuto punto su punto, anche alle accuse di "incompatibilità morale" che il consigliere comunale Donato Supino (Prc) ha mosso contro di lui per l’incarico di direttore d’esercizio nella nuova Spt Srl. «Non ci vedo nessuna incompatibilità morale - ha detto Gandola ieri - non era giusto che l’azienda si fermasse. Sono rimasto per garantire la continuità dell’attività. Piuttosto, siamo riusciti a concludere un’alienazione che ha garantito la conservazione dei posti di lavoro dei dipendenti, cosa per niente scontata di questi tempi».
Quanto al bando "invisibile", pubblicato solo a Roma (non risulta pubblicato su nessun giornale locale) il presidente di Spt Spa ha commentato: «Abbiamo dato mandato a Confservizi Lombardia di occuparsi di tutto». Il direttore di Confeservizi Piero Ramponi ha precisato: «Sono usciti degli articoli di giornali a livello locale e inoltre c’era una delibera del cda di Spt Spa che informava dell’alienazione». Infine Gandola a proposito della Rampinini ha puntualizzato che «avevano detto solo di volere comprare i bus».
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