Cadono le foglie, arrivano le tasse
Novembre mese nero dei contribuenti

Lo studio della Cgia di Mestre: ritenute dei dipendenti, degli autonomi e dei collaboratori, acconti Iva, Ires, Irpef, Irap e addizionali Irpef: un totale di 55 miliardi

Novembre mese nero delle tasse per gli italiani, che si apprestano a versare nelle casse dell’Erario una somma complessiva di 55 miliardi di euro. Un conto fatto dalla Cgia di Mestre, sommando i tributi il cui pagamento va in scadenza il penultimo mese dell’anno. Tra le ritenute dei dipendenti, degli autonomi e dei collaboratori, gli acconti Iva, Ires, Irpef, Irap e le addizionali Irpef, i contribuenti italiani arriveranno a sborsare una maxi cifra che supera abbondantemente i 50 miliardi di euro. La stima è stata effettuata dall’Ufficio studi degli artigiani mestrini sulla base dell’andamento del gettito degli ultimi anni, e che nel 2018 ha superato complessivamente i 500 miliardi di euro.

L’imposta più onerosa di novembre per imprese e lavoratori autonomi sarà l’Iva, con un incasso per l’erario di 15 miliardi. Segue l’acconto Ires in capo alle società di capitali, che anticiperanno al fisco 13,3 miliardi. Per quanto riguarda le altre tasse, i collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i datori di lavoro, verseranno ritenute per 11,9 miliardi. L’acconto Irpef, invece, costerà alle aziende e ai percettori di redditi diversi 6,2 miliardi, mentre l’Irap implicherà un prelievo di 6,1 miliardi. L’addizionale regionale Irpef garantirà ai governatori un miliardo, mentre le ritenute dei lavoratori autonomi peseranno per 950 milioni. Le addizionali comunali Irpef, poi, permetteranno ai sindaci di incassare 413 milioni, mentre dalle ritenute dei bonifici delle detrazioni Irpef l’erario incamererà 190 milioni. In questa analisi non sono stati conteggiati i contributi previdenziali, da versare entro il prossimo 16 novembre; essendo sabato, il pagamento slitta a lunedì 18.

Il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo, precisa che «una parte importante delle imposte che dovranno essere pagate questo mese dalle imprese sono in realtà una partita di giro, come l’Iva o le ritenute dei propri dipendenti; tuttavia non saranno comunque pochi gli imprenditori, soprattutto di piccola dimensione, che per onorare queste scadenze si troveranno in difficoltà. Il rallentamento dell’economia in questi ultimi mesi ha allungato i tempi di pagamento anche nei rapporti commerciali tra imprese private, provocando squilibri finanziari a tante piccole aziende che da sempre – sottolinea – sono a corto di liquidità e sottocapitalizzate».

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