Caffè “sospeso” per chi non può
Nei bar la solidarietà napoletana

Se ne beve uno, se ne pagano due: e chi ha bisogno può consumarlo gratuitamente. Già sei i locali del centro che hanno aderito all’iniziativa lanciata su Facebook

Sbarca anche in città la tradizione napoletana del caffè “sospeso£ che sta contagiando sempre più bar.

«È un atto di solidarietà verso il prossimo: entri in un bar e ordini due caffè ma ne consumi uno solo, l’altro è un caffè sospeso, cioè destinato a un altro cliente in difficoltà, che chieda di poterne consumare uno dopo di te».

Così Andrea Bozzetti, 32 anni, ha dato avvio su Facebook alla catena che da qualche giorno dilaga già tra diversi bar della città. Nella pagina virtuale, per ora, ne sono già citati sei, indicati come aderenti all’iniziativa - cinque in città e uno a Olgiate Comasco - ma nella realtà sarebbero già molti di più e il loro numero sembra destinato a crescere.

Impossibile fare un conteggio preciso: tutto è nato in modo spontaneo e procede a rete. Sono proprio i clienti che danno avvio alla catena nei loro locali di fiducia con un caffè sospeso che arriva direttamente dalla tradizione napoletana, già esportata in tutta Europa. Nei caffé di Napoli, come racconta Luciano De Crescenzo, quando un napoletano è felice per qualche ragione paga due caffè ma ne consuma uno solo, l’altro resta per il cliente che viene dopo: è come offrire un caffè al resto del mondo.

«L’idea è nata per puro caso da un video condiviso su Facebook che raccontava la storia di un anziano che in Belgio entra in un bar e trova un caffè sospeso - aggiunge Bozzetti - Da lì ho creato una pagina condivisa con il gruppo “Sei di Como se”, con altri miei amici e poi altri utenti».

Vo hanno aderito per ora 88 comaschi , più una ventina di residenti in altre città, e con loro svariati locali pubblici.

diffidenza».

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