Cambio di modulo? Anche per Ciciretti

L’esperimento di Perugia con il 3-4-1-2 potrebbe avere un seguito, Gattuso ci sta lavorando in questi giorni. Il 4-4-2 è diventato prevedibile, il tecnico del Como si conferma duttile nell’impostazione quando è necessario

Jack Gattuso passa per un tecnico che cambia poco. Avanti per la sua strada, una volta che ha preso le sue decisione e fatto le sue scelte. Ma occhio alle etichette, perché non è propriamente vero. La notizia è che il 3-4-1-2 visto a Perugia, e scelto per ragioni legate all’emergenza, in realtà potrebbe avere un futuro. In questi giorni l’allenatore sta lavorando all’ipotesi di ripresentarlo. Anche se per ora è solo un progetto.

Perché? Le ragioni che spingono Gattuso a cambiare, a spostarsi dal suo fedele 4-4-2, sono duplici. Primo: il 4-4-2 è diventato troppo prevedibile. Le squadre hanno preso le misure al Como, dopo essere state sorprese dall’interpretazione del modulo nelle gare di andata, e l’assenza di Chajia ma anche di esterni che (per via di malanni e infortuni), tranne Parigini, sono un po’ frenati ha reso l’interpretazione del modulo un po’ scontata. E’ uno dei motivi per cui il Como, nel girone di ritorno, è stato meno spumeggiante.

Letale

Secondo motivo, in casa azzurra si è giunti alla conclusione che Ciciretti possa essere più devastante se posizionato dietro le punte, avvicinandolo così alla porta, tanto che a Perugia in quella posizione è stato decisivo. Una valutazione condivisa con il giocatore, come lo stesso Ciciretti ha detto anche nella nostra intervista dell’altro giorno. Farlo correre sulla fascia non è produttivo, meglio sfruttare la sua classe e i suoi tocchi vicino alla linea dei 16 metri.

Dubbi

Non è un progetto così semplice. Nel 3-4-1-2 i due esterni sono sacrificati, devono avere compiti più di copertura,e giocatori come Parigini o come Blanco (quando starà bene) potrebbero essere sacrificati. Gattuso non è la prima volta che cambia. Lo scorso anno, subentrato a Banchini, aveva iniziato con il 4-2-3-1 per sfruttare i fantasisti, ma poi aveva optato per il 4-4-2 per giocare con due punte.

La stessa esigenza che lo spinge oggi a non considerare il 4-2-3-1. A partita in corso si è visto anche il 4-3-3 (ad esempio contro la Ternana nel finale, ma anche a Cremona), rinunciando a un attaccante puro, ma non capiterà mai dall’inizio.

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