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Martedì 17 Marzo 2009
Cani killer, altre aggressioni
"Ma la polizia non sparerà"
Un turista tedesca è grave per un nuovo attacco di cani randagi inferociti in Sicilia. Nell'isola è emergenza e dopo un prima via libera, arriva lo stop all'abbattimento. La Lav aveva parlato di possibile carneficina, il sottosegretario Martini invece si è preoccupata dei rischi per l'incolumità delle persone
L'emergenza è in Sicillia, ma il problema sio ripropone anche in altre aree d'Italia dove spesso la legge viene ignorata o aggirata.
Nelle ultime ore sono stati aggrediti nel Ragusano un bambino di 10 anni, che non è sopravvissuto all`assalto, e una turista tedesca, azzannata ferocemente al volto.
Il sindaco di Scicli ha annunciato in una intervista a Radio 24: "E' una tragedia annunciata, c'e' l'assenza di leggi e se ci sono, sono superficiali. Cominciamo a preventivare l'abbattimento degli animali, qualora si ritengano pericolosi. Ma questa possibilità non esiste in Italia".
Il problema dei fondi
La sezione Ambiente del Centro per i diritti del cittadino (Codici) non è d'accordo con queste affermazioni e ha deciso un accesso agli atti per verificare se il Comune abbia utilizzato i fondi previsti per la prevenzione del randagismo, come da Finanziaria 2008, Art. 2, comma 370 (Legge 24 dicembre 2007, n. 244): "I Comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6".
Ogni anno, a partire dal 1991, il ministero della Sanità ripartisce il fondo per la tutela del benessere e per la lotta all`abbandono da compagnia, istituito dalla legge n. 281 del 14 agosto del 1991.
Il ministero individua dunque le quote di ripartizione - precisa Codici - mentre le Regioni e le Province autonome devono individuare, nell`ambito della programmazione regionale, le priorità di intervento elaborando il piano operativo di prevenzione del randagismo.
Dopo l'ultima aggressione, la procura di Ragusa aveva autorizzato le forse dell'ordine a sparare e abbattere i cani pericolosi. Poi è arrivato lo stop del sottosegretario Martini, che temeva i possibili rischi per l'incolumità delle persone. Così si è ricorsi a bocconi soporiferi per poter poi prendere le bestie e trasferirle in strutture adeguate.
"Carneficina insensata"
La Lav (lega antivivisezione) era già intervenuta sul possibile abbattimento diretto diffidando formalmente prefettura, procura della Repubblica e Asl di Modica dal sopprimere i randagi e aveva chiesto un intervento dei ministri dell'Interno, Giustizia e del sottosegretario alla Salute.
La Lav chiede subito un decreto legge del governo per la sterilizzazione dei cani e moratoria sulle vendite per contrastare il randagismo, ma l'ufficio legale dell'associazione diffidando prefettura, procura della Repubblica e Asl di Modica, Ragusa, dal sopprimere i randagi, ritenendo "gravissima una eventuale decisione in tal senso". E "per evitare un'insensata carneficina, illegale e pericolosa per la sicurezza pubblica, la Lav aveva sollecitato l'intervento dei ministri dell'Interno e della Giustizia, e del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini.
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