Cantù, allenamento speciale
Per fare ambientare Waters

Johnson, Kariniauskas, Parrillo e Baparapé sono scesi in campo apposta per allenare il nuovo play

Di movimento, ieri, ne ha fatto tanto. Dentro e fuori dal campo. Dominic Waters, il nuovo straniero ingaggiato dalla Red October, l’altra sera è tornato a Cantù, dove giocherà almeno per i prossimi tre mesi nell’attesa del rientro dell’infortunato Zabian Dowdell.

È arrivato, il play, giusto in tempo per andare in albergo a coricarsi. Anche perché, alla faccia del jet-leg (in tre giorni si è fatto Milano-San Francisco-Milano), la sveglia era puntata presto ieri mattina. Accompagnato dal direttore sportivo Gianluca Berti, Waters è andato a Como in Questura, a sbrigare le pratiche per l’ottenimento del visto. Operazioni, poi, terminate nella sede di Cermenate della Pallacanestro Cantù e coincise con la spedizione di tutti gli incartamenti per il tesseramento. Opzione destinata ad andare a buon fine, non fosse altro che la società biancoblù aveva tempo fino alle 12 di oggi e invece ha consegnato il plico con largo anticipo.

Da lì in avanti, Waters è tornato a essere un giocatore di basket. Visto che, terminata la pratica burocratica, dopo una breve e rilassante pausa è potuto tornare finalmente in campo. Su quel parquet del Toto Caimi di Vighizzolo che aveva già saggiato nel finire della settimana passata, prima di partite per gli Usa a ritirare il visto.

E per farlo allenare, c’è stata una sessione suppletiva per alcuni dei suoi compagni. Il programma del giovedì, infatti, prevedeva solo la seduta mattutina (che Waters però ha saltato) e quindi per aiutarlo nell’ambientamento si è deciso di aiutarlo con Johnson, Kariniauskas, Parrillo e Baparapé per cominciare a vedere - e rivedere - i giochi d’attacco della squadra.

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