
( foto butti)
Basket Situazione palestre sempre più complicata: caccia a un luogo più consono alle esigenze. Il club ha iniziato a guardarsi in giro. I primi a dare un appoggio sono i Cucciago Bulls di Borghi
cantù
Un posto un po’ più ampio e confortevole, più consono alle esigenze di una squadra di serie A2. Che non deve essere costretta a condividere parquet, orari, materiale e magazzino con altre società.
L’esigenza - non banale e comprensibile visto momento, rango e ambizioni – è quella della Pallacanestro Cantù, che, nel disastro e nella penuria degli impianti canturini e nella speranza di veder partire (e arrivare) un’arena tutta sua, si ritrova con un problema annoso e da risolvere al più presto.
Il tecnico Romeo Sacchetti – uno di quelli che, a dispetto di carriera e rango, ha dimostrato di sapersi adattare a tutto – appena arrivato a Cantù ebbe dire: «Mai avrei pensato di arrivare in una capitale della pallacanestro europea e non avere una palestra a disposizione».
Concetto chiaro, e con non fa una piega, aggravato da una convivenza con il Btf Cantù, che gestisce il Toto Caimi, che è molto civile, ma che costringe a salti mortali anche solo nella normale programmazione dell’orario degli allenamenti. Non concepibile per una squadra di alto livello.
Da qui, l’idea di guardarsi in giro, magari allargando anche il bacino e la sfera geografica di interesse. Ma non è affatto facile, anche perché tutti i Comuni della Brianza hanno un intasamento incredibile. Cantù, inteso come club, cercherebbe un impianto in ordine, dignitoso, dove banalmente poter lasciare gli attrezzi e programmare l’attività anche in base al calendario delle partite. Dove magari portarsi anche le giovanili più alter del Progetto Giovani Cantù (l’Under 19 ad esempio) per avviare del lavoro comune e l’interscambio con i ragazzi più promettenti, che sarebbero sempre sotto la visione dei tecnici della prima squadra.
Cose che sarebbero normale in un mondo praticamente professionistico, ma che in città non riescono a vedere la luce in fondo al tunnel. Ovviamente, nel caso il piano non andasse a segno, il “Toto Caimi” resterebbe il luogo privilegiato per il lavoro settimanale della Pallacanestro Cantù, con il PalaFitLine di Desio come terreno di gioco per il campionato.
Dovesse, al contrario, concretizzarsi qualche piano B, ci sarebbero già società, come i Cucciago Bulls di Fabio Borghi, pronte a dare un aiuto provvisorio - ma provvidenziale - a club del presidente Roberto Allievi.
L’idea, anche per via poi dell’inizio delle attività delle tante squadre cucciaghesi, è quella di andare al PalaBlackcourth di Albate, nell’area dei Padri Somaschi: lì, dal 18 agosto - giorno del raduno - al 30 settembre. Sacchetti e compagnia si alleneranno mattino e sera
Ma quello dei palazzetti pronti e omologati rischia di essere un problema anche in vista della scelta della sede del Trofeo degli Angeli, tradizionale ultimo appuntamento prima del via ufficiale della stagione: l’avversaria di quest’anno sarà Trento, il campo di gioco uno tra Casnate, che però avrebbe bisogno di qualche ritocco, e Senna Comasco. Decisione a giorni.
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