Cantù è in un buco nero. Scafati fa sua anche gara 2

Chi si attendeva una reazione della S.Bernardo è rimasto profondamente deluso. Per adesso non c’è partita fra le due squadre

Serie, maledetta serie. Altroché reazione dell’Acqua S. Bernardo. È buio pesto per Cantù, che perde anche gara 2 (67-53) della finale promozione a Scafati e torna a Desio, per giocare giovedì, sotto di 2-0.

Serata molto negativa, svantaggio perennemente in doppia cifra, nessun sussulto per una squadra che sembra in balia dell’avversaria. Per quanto visto fino adesso, non c’è partita tra le due contendenti.

Cantù vede le streghe fin dall’inizio. Coach Rossi, dei due, è il più bravo a mettere qualcosa di nuovo, anche perché di fronte - al di là di Bryant per Bucarelli - si ritrova la solita S.Bernardo monocorde e abulica: lo strazio del primo quarto è tutto nel parziale (21-10) con medie tipo le peggiori partite dell’anno.

Non che la musica cambi nel secondo quarto: Allen assente ingiustificato, Da Ros che fa 0/9, Bayehe che gioca a rimediare falli e un spettacolo che più triste non si può. Per quello che Cantù non fa vedere andare al riposo lungo sul 34-22 è una gentile concessione di Scafati, che decide di non archiviare la pratica a metà gara. Nessuno ovviamente in doppia cifra per i biancoblù, il migliore è Bryant con 8 punti.

Non cambia la musica nemmeno nel terzo quarto, Cantù proprio ha deciso di non giocare questa gara 2, così come il suo coach decide di giocarsela a lungo senza Vitali, forse infortunato, e forse no, fuori per scelta tecnica, perché rientra a 2’ dalla fine. Al terzo riposo si va sul 53-36, ed è detto tutto.

Quarto quarto, Sodini ci prova con la zona. Un paio di errori di fila di Scafati sembrano dare coraggio alla S. Bernardo, ma l’inerzia positiva si spegne subito con i padroni di casa che tornano a +20 al 33’ (59-39), nel momento in cui esce Bucarelli per cinque falli.

La Givova gioca come il gatto con il topo, Cantù prova a portarsi a Desio qualcosa di positivo per costruire una difficile rimonta e la partita arriva stancamente in fondo.

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