Cantù non è più italiana
Giocano (poco) solo in due

Cinquantasette minuti. Sì, 57 (su 1.400) sono i minuti giocati complessivamente dagli italiani della Red October

Cinquantasette minuti. Sì, 57 (su 1.400) sono i minuti giocati complessivamente dagli italiani della Red October in queste prime sette giornate di campionato. Alludiamo a Salvatore Parrillo, Marco Laganà, Francesco Quaglia e Biram Baparapè , vale a dire appunto ai giocatori di formazione italiana. Cantù è ultima in serie A, e con distacco, nell’apposita graduatoria che riguarda appunto i minuti concessi ai giocatori italiani. La penultima, Pesaro, per dire, è già a quota 169, pur avendo mandato sul parquet soltanto Ceron (133’) e Gazzotti (36’). Un altro dato: l’incidenza dei minuti “italiani” della squadra biancoblù (il 4,07%) è sette volte inferiore al dato medio fatto registrare dalle 16 formazioni di serie A che si attesta al 28.65%. E dire che non più tardi di tre stagioni or sono (era infatti l’annata 2013-2014), Cantù vinceva il cosiddetto “premio italiani” (riconoscimento in denaro, non una semplice targa o un trofeo da sollevare), quale club del massimo campionato ad aver appunto fatto giocare il maggior numero di minuti ad atleti di “casa nostra”.

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