Cantù, questa Pesaro è insidiosa
Ma guai a non prendere i 2 punti

Dopo Pistoia, ecco Pesaro. Il calendario sembra averlo fatto apposta a far recapitare al Pianella, in rapida successione, le due presunte candidate a scannarsi per evitare l’ultimo posto in classifica che farebbe scendere dritti al piano di sotto.

Per la verità, la Victoria Libertas era pressoché unanimemente indicata quale quella messa peggio dell’intera compagnia.

Ma, sempre a onor del vero, le prime due giornate di serie A sembrerebbero aver già messo a soqquadro una tale nefasta (per Pesaro, naturalmente) previsione. Perché i biancorossi, dopo decenni ritrovatisi orfani di patron Scavolini, hanno fatto immediatamente fatto saltare il banco nella insidiosissima trasferta di Avellino. E perché, pur rimediando una sconfitta, domenica scorsa contro Caserta dopo aver regalato il primo quarto agli avversari si sono resi protagonisti di un’altra brillante prestazione.

Squadra, Pesaro, che predilige il control game utilizzando pressoché interamente i 24” a disposizione. Certosini a eseguire gli schemi, con Musso che all’interno dei giochi è quello maggiormente autorizzato a prendersi dei tiri non contemplati. In campo sono sempre quattro “aperti” e uno che gira dentro.

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