Canzo, allarme dopo l’incidente mortale
«Mettete un guardrail sulla provinciale»

Il sindaco Nava scrive a Prefettura e Provincia: «Occorre trovare una soluzione». Chi esce di strada rischia di ribaltarsi o di finire contro le piante. Come è successo alla mamma di Asso

«Quel tratto di strada è troppo pericoloso, bisogna fare qualcosa». A poche ore dalla morte di Raffaella Franciullo, la donna vittima di un incidente avvenuto lunedì mattina sull’Arosio-Canzo a pochi passi dall’incrocio con via Vittorio Veneto, cittadini e amministratori chiedono di mettere in sicurezza la strada provinciale 40. Mercoledì 9 settembre dal Comune partirà una lettera indirizzata alla Prefettura e alla Provincia di Como.La tragedia di lunedì 7 è l’ultima in ordine di tempo su una strada che molti definiscono “maledetta”. Franciullo, residente ad Asso, stava andando al lavoro a bordo di una Fiat Panda: arrivata all’altezza dell’azienda Eta ha perso il controllo ed è uscita di strada, schiantandosi contro gli alberi. La ricostruzione dell’accaduto spetta alla polizia locale di Canzo, che ha effettuato i rilievi, per far luce sull’episodio bisognerà attendere poi i risultati dell’autopsia. Ma una cosa è certa: bisogna fare qualcosa per mettere fine agli incidenti. Lunedì 7 diversi testimoni hanno iniziato a parlare della pericolosità di quel tratto, molti cittadini hanno chiesto di posare un guardrail o comunque di valutare tutte le misure possibili per evitare che la perdita di controllo del veicolo si possa trasformare in un incidente mortale.

L’accaduto ha scosso anche l’amministrazione comunale di Canzo, a partire dal sindaco Giulio Nava. L’Arosio-Canzo è di competenza della Provincia di Como, ma il primo cittadino non vuole restare con le mani in mano. «Ho appena parlato con il comandante della polizia locale - dice Nava - e domani (mercoledì 9 settembre per chi legge, ndr) da Canzo partirà una lettera alla Prefettura e alla Provincia per sollevare il problema». Il sindaco chiede di aprire al più presto un confronto per trovare una soluzione. Difficile pensare di attivare un tutor come è avvenuto anni fa tra Erba e Ponte Lambro, la soluzione più ovvia sembra effettivamente quella di posare un guardrail. «L’ipotesi del guardrail va certamente considerata - dice Nava - ma può essere che ce ne siano altre. Non sono un tecnico, l’obiettivo è trovare la soluzione migliore: l’importante è che si trovi in fretta».Il tema è molto sentito e certo non è la prima volta che ci si preoccupa degli indicenti sulla sp 40. «Quando fra Erba e Ponte Lambro venne posato il tutor - ricorda il sindaco - l’amministrazione di Canzo, insieme ai paesi vicini, chiese alla Provincia di valutare la messa in sicurezza di altri tratti della strada». Ci si limitò alla posa del tutor, che ha effettivamente ridotto gli incidenti nell’area erbese. Adesso tocca a Canzo.

(Luca Meneghel)

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