Carioni sul futuro dell'Insubria
"A Como mancato il peso degli enti locali"

«Certe pressioni si esercitano solo dall’interno, nel nostro caso il Comune e la Camera di commercio non hanno sottoscritto un accordo di programma e sono rimasti fuori».

a.cavalcanti

«A Varese gli enti locali hanno fatto fronte comune e hanno un peso, a Como non è avvenuto». Il presidente della Provincia, Leonardo Carioni, irrompe così nel dibattito sul futuro dell’Università dell’Insubria. Un futuro che, stando alle scelte più recenti e a quelle che stanno maturando in queste ore, potrebbe vedere un ateneo sempre più sbilanciato sulla sede di Varese, a scapito di quella comasca. Secondo Carioni, però, le responsabilità non vanno ascritte ai vertici dell’Insubria: «Certe pressioni si esercitano solo dall’interno - sottolinea - Nel consiglio di amministrazione dell’Insubria ci sono il Comune, la Provincia e la Camera di commercio di Varese, mentre nel nostro caso il Comune e la Camera di commercio non hanno sottoscritto un accordo di programma e sono rimasti fuori». Villa Saporiti ha firmato l’accordo il 2 maggio 2006, guadagnandosi un posto nel Cda dell’ateneo. Il posto spetta alla stesso Carioni, ma è rimasto quasi sempre vuoto: «Potrei anche presentarmi in quella sede, ma avrebbe poco senso visto che mi ritroverei da solo. E da soli non si vincono le battaglie - si difende il numero uno della Provincia - Bisogna chiedersi, piuttosto, che cosa aspettano Comune e Camera di commercio a trovare un’intesa con l’Insubria. Il rettore in più occasioni si è detto pronto ad accettare questi nuovi ingressi, l’offerta è stata fatta ma non sono arrivate risposte. Criticare le scelte dell’università non serve, rivolgo piuttosto un invito al sindaco e al presidente della Camera di commercio affinché firmino presto un accordo di programma con l’Insubria. Quando lo faranno, potremo finalmente far sentire la nostra voce nelle sedi opportune». Carioni, tuttavia, rivendica più di un risultato in materia di sviluppo universitario: «Mi sono battuto per fare in modo che l’ateneo investisse su Como e mi sembra che questo sia avvenuto. Hanno stanziato risorse per la nuova palazzina dei chimici che sorgerà in via Valleggio, per esempio. Ma adesso non posso discutere le scelte sulla didattica e sui corsi. Se entreranno anche gli altri enti, avremo più forza e il quadro muterà radicalmente».
L’accordo firmato dalla Provincia quasi tre anni fa comprende, tra l’altro, un passaggio che si riferisce proprio al rapporto tra la sede di Como e quella di Varese: «L’intesa - si legge - mira a una definitiva infrastrutturazione dell’Università dell’Insubria nel territorio della provincia di Como, garantendo nel contempo un armonico ed equilibrato sviluppo dei due poli nei quali l’ateneo si articola». Stando a quanto dichiarato dal sindaco a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Insubria, il Comune potrebbe firmare a breve un accordo: «È una partita importante - aveva detto Stefano Bruni - Ci stiamo lavorando».

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Domenica 05 Aprile 2009

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