Caro Aldo, ecco la nuova motocarrozzella
Lurago d’Erba La consegna del veicolo in sostituzione di quello rubato a fine aprile al disabile. La mobilitazione de “La Provincia”, Comune e Alpini. Il contributo dell’anonimo benefattore: «È come rinascere»
«Vai piano e non sorpassare». «Guarda nello specchietto retrovisore». Simpatia, goliardia e tanta voglia di festeggiare ieri pomeriggio alla Baita degli Alpini: dopo lo sgomento e la rabbia, è il tempo della gioia.
È arrivata la motocarrozzella per Aldo Cacciatore, 64 anni, che ha problemi di salute e disabilità e che alla fine di aprile aveva subito il furto del suo mezzo. Necessario per andare dal dottore e permettergli una vita più autonoma.
Gli Alpini, di cui Aldo è amico e sostenitore, come una vera famiglia ieri hanno atteso trepidanti l’arrivo del mezzo, acquistato grazie alla generosità di un benefattore, che rimanendo nell’assoluto anonimato, ha donato un assegno circolare da tremila euro, informando il sindaco, Federico Bassani, e l’amministrazione comunale.
Ieri è stato il giorno della consegna: un’azienda del Mantovano, dove è stata acquistata la motocarrozzella, ha portato il mezzo alla Baita degli Alpini. Per Aldo è stato davvero come rinascere. Ha subito avviato il mezzo e lo ha provato, per prendere dimestichezza, circondato dagli amici Alpini luraghesi. «Che devo dire? Grazie, grazie, grazie davvero a tutti: ho sentito l’affetto e la solidarietà sincera di tante persone dopo quello che mi è successo. L’amministrazione comunale, gli amici Alpini e tante persone si sono mosse per aiutarmi. Il giornale “La Provincia” mi ha aiutato tenendo sempre alta l’attenzione sulla vicenda».
E infine «il grazie più grande a chi ha deciso di donare questa somma che mi ha permesso di acquistare una nuova motocarrozzella».
Non nasconde un pizzico di commozione Cacciatore, quando ricorda quello che ha subìto e la mobilitazione generale.
Un episodio di inciviltà, quello del furto, che aveva colpito profondamente il paese. Aldo, che vive in un caseggiato del centro storico, vicino alla chiesa prepositurale di San Giovanni evangelista, possedeva la motocarrozzella da 6 anni e la teneva sempre in un sottoscala, nel cortile, riparata, ma all’aperto.
Chi aveva agito, sicuramente sapeva che c’era e che si trovava in quel punto. I delinquenti avevano usato quasi sicuramente anche un furgone o un camion: la motocarrozzella aveva infatti un blocco motore e non pesava poco, raggiungeva il quintale di peso. Il mezzo serviva a Cacciatore per potersi muovere e per avere una vita il più possibile normale, nonostante i problemi fisici e la fatica a camminare.
Comune e associazioni erano già pronte a intervenire, ma speravano in un rimorso di coscienza degli esecutori del furto. Rimorso che non c’è stato. A sorpresa però, l’11 maggio scorso, un anonimo donatore ha chiamato in Comune e ha donato tremila euro per poter acquistare un nuovo mezzo. Una storia a lieto fine, resa ancora più bella dalla delicatezza di un gesto fatto nel silenzio. Per evitare ulteriori tentativi di furti ignobili, il capogruppo degli Alpini, Flaminio Colombo, e i suoi volontari hanno montato un cancelletto nel sottoscala di Cacciatore.
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