Caro bollette, il gas costa troppo: «L’alternativa è la legna dei boschi»
Il progetto Il Comune punta al finanziamento regionale per portare in città caldaie a biomassa. Quattro locali saranno adibiti a centrale termica per impianti a servizio degli edifici pubblici
Restano due settimane per ultimare il progetto, presentarlo a Regione Lombardia e sperare in un finanziamento per abbattere i costi energetici. L’amministrazione è al lavoro per portare in città caldaie a biomassa da alimentare con la legna dei boschi erbesi: il piano, ideato dal sindaco Mauro Caprani e gestito dall’assessore all’ambiente Alessio Nava, consentirà di ridurre la dipendenza dal gas. Il Comune di Erba parteciperà a due bandi regionali in scadenza il 15 settembre. Il primo è finalizzato alla «realizzazione di impianti alimentati a biomassa che siano ad altissima efficienza energetica e ad impatto emissivo minimo» (la dotazione finanziaria è 6 milioni di euro), il secondo alla «realizzazione di impianti per favorire la copertura del fabbisogno energetico degli edifici pubblici mediante fonti rinnovabili» (a disposizione ci sono 8,5 milioni di euro).
In entrambi i casi la Regione offre contributi a fondo perduto pari al 90 per cento delle spese ammissibili, per ognuno dei bandi la spesa progettuale minima è di 400mila euro: partecipando a entrambi, la città di Erba chiederà almeno 800mila euro.Un passo concreto è già stato effettuato. Nei giorni scorsi il Comune ha impegnato 38mila euro per progettare i locali destinati a ospitare le caldaie e la legna. Il 26 agosto Domenico Martini, dirigente dell’area servizi al territorio, ha affidato l’incarico alla società Restart Engineering Srl di Novellara: impossibile progettare internamente, scrive Martini, «per carenza di personale tecnico con specifiche competenze professionali e alla luce dei vincoli temporali e documentali previsti».
La società di Novellara consegnerà un progetto per la costruzione di quattro locali tecnici esterni o interrati da adibire a centrale termica e stoccaggio di materiale per impianti a biomassa a servizio di edifici pubblici: la collocazione precisa non è ancora stata annunciata, certo tra i siti da alimentare con i nuovi impianti non mancheranno le scuole (a partire dalle medie Puecher di via Majnoni). Il progetto verrà inviato a Regione Lombardia entro il 15 settembre, poi non resterà che attendere i risultati. In caso di successo, l’amministrazione conta di avviare immediatamente l’installazione degli impianti a biomassa che verranno alimentati con legna a chilometro zero: il piano prevede di coinvolgere le aziende agricole del territorio, chiamate a tagliare la legna nei boschi del circondario. I vantaggi, come ha spiegato il sindaco a La Provincia poche settimane fa, sono molteplici: ridurre la dipendenza dal gas (e dalle bollette astronomiche attese per l’inverno), far lavorare le aziende del territorio, mantenere in puliti i boschi per contrastare il dissesto idrogeologico. Quanto alle preoccupazioni per il caro energia, quelle restano intatte: i costi da sostenere, anche con le caldaie a biomassa, resteranno molto elevati e da qualche parte bisognerà pur recuperare i soldi.
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