L'occasione del triduo risulta ideale per proporre questo «Dies Irae», letteralmente il «giorno del giudizio», così come recita il canto gregoriano che accompagnava i defunti al cimitero e che verrà proposto nel corso della drammatizzazione, scritta per l'occasione dal regista Flavio Moro e intitolata «Ol mal contagiùs».
La ricostruzione è stata fatta con particolare rigore, consultando un'infinità di documenti d'archivio, sui quali Moro ha costruito le parti da affidare a una trentina di attori e comparse. Il contesto scenografico sarà quello del cortile del Suffragio, a pochi passi dalla parrocchiale. Il programma comprende una particolare cena che si terrà alle 19 nel Salone degli arcipreti a pochi passi dal Suffragio, dove verrà servito un menù secentesco. Ci saranno zuppa con farro e fagioli, polenta di castagno e fonduta di cipolle, ma anche tipicità specifiche come la chesciöla.
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