Si può essere uccisi due volte? Io credo che sia possibile. La prima, attraverso l'annientamento del ricordo della persona scomparsa, in maniera tale che nessuno lo rammenti. La seconda, rendendo legittimo, quando invece non lo era, l'atto che ha comportato la morte di quell'individuo, oppure omettendo dolosamente di punire la condotta criminale che è stata causa del decesso. Riformulo e circostanzio il quesito iniziale. E' possibile che le vittime degli omicidi compiuti da Cesare Battisti siano morti la seconda volta? Oggi, all'esito del pronunciamento della Corte suprema del Brasile, la scontata risposta è positiva. Dal punto vista giuridico, appare una manifesta violazione degli accordi internazionali con l'Italia, offensivamente giustificata dall'incapacità del nostro paese di curare adeguatamente la detenzione del reo. Dal verso politico e sociale, la pronuncia è incomprensibile. Posto che non si è messo in dubbio da parte degli organi giudiziali del Brasile che Battisti ebbe a uccidere delle persone, non si riesce francamente a comprendere come nei fatti si sia negata la cooperazione tra Stati, che avrebbe dovuto portare all'ovvia estradizione del criminale. Temo che le reazioni finora registratesi nel mondo politico, insieme all'intenzione di ricorre ad organi di giurisdizione soprannazionali, siano le uniche, in parte poco efficaci, risposte che l'Italia sia in grado di generare. Con estrema franchezza, sussistono troppi interessi economici perché la nostra nazione giunga a rompere le relazioni con il Brasile, o finanche a pregiudicarle.
Avv. Sergio Vergottini
Il Brasile ha le sue colpe, noi le nostre. Quando avremmo potuto, non chiedemmo alla Francia l'estradizione di Battisti. Poi, dopo che una serie di ricorsi giuridici ci diede ragione, la Francia lo fece scappare. Si comportò così seguendo gli umori dell'intellettualismo di sinistra che aveva fatto assurdamente di lui un eroe della resistenza all'Italia fascista e corrotta. Addirittura il sindaco socialista di Parigi lo aveva nominato cittadino onorario. A quella stolida campagna mediatica a favore d'un criminale, l'Italia non rispose. Gl'intellettuali italiani di sinistra non risposero. Tantomeno i politici. Il Brasile ha seguito l'esempio della Francia, con la differenza che le istituzioni sudamericane si son prese la responsabilità che quelle transalpine rifiutarono, affidandosi ai servizi segreti. L'Italia ha ragione d'indignarsi col Brasile. Aveva ragione d'indignarsi con la Francia. Non avrebbe torto indignandosi anche con se stessa.
Max Lodi
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