Caso Johnson, altra puntata
Da Cantù secca replica alla Fip

Proseguono le puntute schermaglie dialettiche tra il club biancoblù e la federazione italiana pallacanestro.

In attesa della pronuncia federale sul “caso Johnson” attesa a ore, prosegue il duroi confronto a distanza tra la Pallacanestro e la federazione italiana basket.

È infatti di questi minuti un nuovo comunicato emesso dal club brianzolo.

Eccone il contenuto: «Il comunicato della FIP sul caso del tesseramento del giocatore JaJuan Johnson, ingiustificatamente duro ed aggressivo nei confronti della Pallacanestro Cantù, contiene invero imprecisioni ed inesattezze stupefacenti e intollerabili.

Dato che la vicenda ha avuto, nostro malgrado, un’esposizione mediatica inattesa e non voluta, abbiamo deciso di tutelare la nostra immagine pubblicando il carteggio intercorso nei giorni scorsi con l’ufficio della Segreteria Generale.

In presenza di versioni così stridenti, non c’è infatti altro modo per stabilire chi dice la verità e chi invece no.

La risposta della FIP allo specifico quesito regolamentare del nostro club recita letteralmente: “IN RISCONTRO ALLA VOSTRA DEL 21 NOVEMBRE U.S. PRESO ATTO DELLA NORMATIVA VIGENTE IN MATERIA, E SENTITO IL PARERE DEL PRESIDENTE DELLA LEGA BASKET SERIE A, COMUNICHIAMO CHE ALLO STATO ATTUALE GLI UFFICI FEDERALI NON RAVVISANO CONTRARIETA’ A QUANTO ESPOSTO” - Firmato Maurizio Bertea - SEGRETARIO GENERALE.

Risulta quindi in via documentale che:

1) La FIP non ha ravvisato contrarietà rispetto alla soluzione interpretativa dei regolamenti proposta dal club.

2) La FIP ha chiesto il parere della Lega Basket (evidentemente positivo) prima di inviare la propria risposta al club.

La FIP oggi afferma che con la superiore comunicazione aveva inteso rappresentare che “non avrebbe avuto contrarietà alcuna a verificare la possibilità di tesserare l’atleta JaJuan Johnson, fermo restando che sarebbe stata richiesta la disponibilità della Lega di appartenenza”.

Dato che la chiarezza della risposta della FIP del 23 novembre non lascia margini a speculazioni interpretative, prendiamo atto che con l’ultimo sorprendente comunicato la Federazione per 2 volte ha affermato circostanze non veritiere: 1. quando ha dichiarato di non avere già operato alla data del 23 novembre una verifica regolamentare; 2. quando ha affermato la necessità di acquisire il parere della Lega, che in realtà era stato già acquisito.

Ogni ulteriore commento appare superfluo.

Il comportamento della Pallacanestro Cantù è stato improntato, coerentemente con la sua storia sportiva, alla massima trasparenza e lealtà, sia verso le altre società sia verso le istituzioni sportive, e le accuse federali appaiono immotivate ed inopportune.

Le valutazioni e le iniziative che ne conseguono saranno rimesse, ove necessario, alle autorità competenti.

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