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Sabato 02 Maggio 2009
C'è da adottare un faro
Appello ai privati
Dal 10 al 17 maggio il monumento voltiano sarà protagonista di un gemellaggio culturale e turistico con il faro di Santa Maria di Leuca in occasione del 210° della pila. Ma ha bisogno di molte cure
Di quanto ci sia da fare ne sono accorti, o meglio ce ne siamo accorti (per una volta il cronista non è super partes, ed è giusto dirlo), organizzando un gemellaggio culturale con il faro di Santa Maria di Leuca, che nel 210° anniversario dell’invenzione della pila vuole gettare un ponte di luce da un capo all’altro dell’Italia, e oltre. Tant’è che la rassegna «L’Italia tra due fari» si aprirà, domenica prossima alle 12 negli spazi espositivi dell’albergo Paradiso sul lago di San Maurizio, con una mostra dedicata ai fari italiani ed europei, che un fotografo umbro, Paolo Vispi, insegue da anni macinando migliaia di chilometri, stregato dalle lanterne di queste sentinelle silenziose.
Tanti, anche a Como, subiscono il fascino del fascio tricolore che dai 906 metri del monte Tre croci raggiunge la città e i paesi limitrofi. Esemplare, a tal proposito, la gara di solidarietà che si scatenò nel 2001 per prendersi cura del gigante diventato improvvisamente cieco: un lettore che da Villa Celesia lo osservava tutte le notti scrisse a «La Provincia» lamentando il guasto; gli Amici di Como si attivarono per rifare l’impianto elettrico e per rendere il faro voltiano un simbolo del turismo comasco, centrando tuttavia solo il primo dei due obiettivi; il Comune di Como rispose con un parziale restauro del monumento e il rifacimento del belvedere circostante. Si sono perse le tracce, invece, di un progetto del Rotary Como che nel 2006 propose si sperimentare tecnologie all’avanguardia (led e batterie ecologiche) per le luci tricolori.
Ma il più affezionato al faro di San Maurizio è Carlo Umberto Rusconi, dal 1992 "guardiano" per passione, che lo tiene aperto nei giorni festivi. Snocciola un lungo elenco di cure ddi cui necessita l’82enne gigante luminoso: ripassare l’iscrizione con la dedica a Volta, illeggibile; rimpiazzare le bandiere in cima; posizionare un cannocchiale e una piantina per osservare il panorama mozzafiato; disseminare indicazioni stradali a partire da Como; aggiustare la scalinata di porfido che porta al faro e tagliare le piante che lo oscurano. Sugli ultimi due punti sta intervenendo in questi giorni il Comune di Brunate. Per le altre cose - e soprattutto per traghettare il monumento voltiano nel terzo millennio aggiornandolo tecnologicamente e rendendolo più interessante per le migliaia di turisti che pur lo visitano ogni anno (compresi americani, australiani e il brasiliano... Ronaldo) - i promotori dell’«Italia tra due fari» (Pro Brunate, Salento da vivere, La Curtesela e Accademia Santa Giuliana) rivolgono un appello ai privati, affinché intervengano in sinergia con le amministrazioni, memori di quelli che ne finanziarono la costruzione.
Intanto, con la rassegna che vivrà il momento clou tra venerdì 15 e domenica 17 maggio tentano di rilanciare il faro di San Maurizio come simbolo culturale e turistico, facendone il centro di uno scambio con il Salento, rappresentato dal faro di Leuca. Tutti gli appuntamenti sono legati da un "filo rosso" voltiano: venerdì 15 dalle 20.30, nella biblioteca di Brunate, proiezione di un video sul faro e sull’infanzia di Volta realizzato dalla scuola elementare del paese e dall’Usp, a seguire il film «Pizzicata» di Winspeare; sabato dalle 19.30 cena salentina e concerto di pizzica all’istituto Don Guanella (l’apostolo della carità fu il primo promotore del faro voltiano nel 1899); visita guidata al faro ed esecuzione dell’inno a Volta da parte del Corpo musicale brunatese la mattina di domenica 17, altro concerto, mercatino e mostra di quadri su Volta il pomeriggio nei pressi del Tempio Voltiano. Per informazioni, o per rispondere all’appello "pro faro", 031/272591.
Pietro Berra
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