Cel Seta, un’azienda formato famiglia. I dipendenti: «Un grazie ai nostri titolari»

Dopo il bonus di fine anno i collaboratori della Cel Seta di Cernobbio lanciano un messaggio di gratitudine ai titolari

I dipendenti sono una grande famiglia, da valorizzare con un importante aiuto economico in un anno segnato dalla crisi e dall’inflazione alle stelle. In vista del Natale, Cel Seta - storica tintoria di Cernobbio guidata dalla famiglia Savonelli - verserà a ognuno dei suoi 35 collaboratori un bonus da 250 euro: sommati agli altri già erogati nel corso del 2022, si arriva alla cifra di 600 euro per dipendente.

La notizia arriva a La Provincia direttamente dai collaboratori, che vogliono ringraziare i titolari - Luigi Savonelli insieme ai figli Carlo e Laura - per lo sforzo economico compiuto in un periodo non facile. «Qui a Cel Seta ci sentiamo come una grande famiglia - dicono i dipendenti - guidati da un imprenditore che ha sempre saputo valorizzare il lato umano dei suoi collaboratori. Non è certo un caso se in azienda ci sono dipendenti fedeli da anni, insieme a nuove generazioni pronte a portare avanti la storia dell’azienda e collaboratori stranieri di varie nazionalità».

Come tutte le imprese del comparto tessile, anche Cel Seta arriva da anni difficili segnati prima dalla pandemia, poi dai costi energetici alle stelle. L’azienda è riuscita a superare gli ostacoli contando sulla fiducia dei propri clienti e la passione profusa da dipendenti e collaboratori.. In questo quadro, trovare le risorse e la volontà per erogare un bonus ai propri dipendenti non è certo scontato. «Vogliamo ringraziare la famiglia Savonelli - continuano i collaboratori - proprio perché sappiamo quanto sia difficile premiare tutta la squadra in questa congiuntura economica. È davvero un bel regalo di Natale e un segno di stima che non dimenticheremo: auguriamo loro buone feste uno splendido 2023, che siamo certi porterà altre grandi soddisfazioni alla Cel Seta».

Il 2022 si chiuderà per Cel Seta con una crescita importante rispetto all’anno precedente: il lavoro è quasi ai livelli pre-pandemia, ma all’orizzonte restano le grosse incognite del caro energia che rendono difficile fare progetti e programmare investimenti a lungo termine.

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