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Lunedì 12 Settembre 2022
Cerri: «Dobbiamo solo stare zitti e lavorare»
Crisi Como «Dobbiamo comunque chiedere scusa e vergognarci. E poi, continuare a lavorare a testa alta»
«Dobbiamo solo stare zitti e lavorare». Classiche frasi che si sentono sempre nei momenti bui. E che a Como da un po’ non si sentivano. Ma non ci si poteva del resto attendere molto di diverso in questo momento da parte dei giocatori dopo la sconfitta con il Sudtirol e in un frangente così particolare come quello che il Como sta attraversando, in attesa di conoscere il nome del suo nuovo condottiero.
Alla fine della partita di sabato, oltre a mister Guidetti, l’unico a parlare è stato Alberto Cerri. Non in sala stampa ma ai microfoni di Como tv. Nessuna analisi della gara e dei motivi che hanno portato alla terza sconfitta consecutiva, ma una sola considerazione. «Siamo nella stessa situazione dell’anno scorso, con la differenza però che quest’anno ci aspettavamo un inizio diverso. Non dobbiamo nasconderci, c’è poco da dire. Dentro di noi stiamo male. I fischi dei tifosi? Sono assolutamente da capire, è normale che protestino. Loro come noi si attendevano di più».
Come si può uscire da questa situazione? Solo lavorando, dice Cerri. «Intanto dobbiamo comunque chiedere scusa e vergognarci. E poi, continuare a lavorare a testa alta. Perché siamo solo noi i padroni del nostro destino, e siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Parlando poco e lavorando tanto». Nessun accenno invece alla particolare situazione della panchina e al prossimo cambio di allenatore.
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