Chiusura del Made
I gestori si difendono

«Non è un covo di criminali» - I lettori: «I genitori stiano più attenti ai propri figli»

Como

Un danno notevole, la chiusura di un mese per un locale notturno, capace di compromettere la stagione, ma anche un danno di immagine e un «Punirli tutti per colpa di pochi».

Reazioni di protesta tra i gestori delle altre discoteche del Comasco, che precisano «le discoteche non sono covi di criminali», e sottolineano le conseguenze negative sugli affari e sul personale, per una decisione presa «per causa di quattro teste calde».

Intanto sul profilo facebook del Made, ma anche sul nostro sito, si moltiplicano le prese di posizione a difesa del locale, chiuso per trenta giorni dalla Questura dopo la rissa scoppiata sabato 18 gennaio, nel corso della quale due avventori sono rimasti feriti.

Sul sito però il dibattito è molto aperto, con molti inviti ai genitori a tenere più sotto controllo i loro figli.

Su La Provincia in edicola il 30 gennaio un ampio articolo

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