Economia / Como città
Venerdì 15 Novembre 2013
Como, corteo per il lavoro
«Non per danneggiare le imprese»
Oggi i sindacati confederali scendono in piazza dalle 9.30 e incontrano il prefetto
La Cisl dopo i dubbi regionali: «Un giusto strumento di pressione sul Governo»
Si torna uniti, nello sciopero (quattro ore) e in piazza con un corteo dalle 9.30. E si va dal prefetto per chiedere di farsi interprete dei problemi del territorio a Roma: perché con la legge di stabilità non solo non vengono risolti i problemi, bensì sono appesantiti.
Un’unità, quella dei sindacati confederali, che nei giorni scorsi aveva rischiato di vacillare. La Cisl regionale non aveva nascosto le perplessità, la paura che questo gesto, pur importante, potesse danneggiare le imprese in un momento delicato. Ma lo stesso segretario nazionale Bonanni è volato a ricomporre le fratture. La Cisl lariana, dubbi non ne ha.
Spiega Gerardo Larghi, della segreteria Cisl laghi: «È uno strumento di pressione, che dobbiamo usare per salvare il lavoro. Un’azione che non vuole penalizzare le imprese, anzi è anche a favore loro».
Aggiunge il sindacalista: «È il Governo la controparte, non le aziende».
Cgil, Cisl e Uil di Como lo chiariscono: «La legge di stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere».
Servono misure concrete, come il rifinanziamento della cassa integrazione e la soluzione del problema degli esodati.
Indispensabile una modifica definita «decisa» della legge di stabilità, a partire dalla «riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, una revisione della riforma Fornero sul sistema pensionistico, la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione e una riqualificazione della macchina pubblica».
Alessandro Tarpini, segretario della Cgil di Como, l’aveva già ribadito: «Questa legge non risolve i problemi». E ieri i timori sono stati espressi da Salvatore Monteduro (Uil), di fronte al drammatico balzo avanti della cassa straordinaria: 10mila persone in cassa, rischiano di precipitare anche in un dramma peggiore (17mila i disoccupati a Como).
Il corteo partirà da via Milano alta e terminerà in prefettura: qui i sindacati incontreranno il prefetto Michele Tortora e le forze politiche.
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