Como calcio / Como città
Mercoledì 09 Marzo 2022
Como, idee e novità
per avere più tifosi
Sabato scorso 1800 paganti. Tutte le ragioni dello scarso pubblico, dal Covid alle restrizioni. Ma è una battaglia che andrà vinta
Il dato non è entusiasmante: contro la Spal al Sinigaglia ci sono stati 1800 paganti (più i 500 abbonati al trittico di partite). Lo sbarco in serie B del Como non ha ancora partorito un boom di spettatori. Purtroppo in linea con una crisi al botteghino che è simile per tutte le società di B, e per una serie di motivi che analizzeremo più avanti. Certo il dato in Indonesia verrà soppesato, come tutto quello che succede qui. Ben sapendo, laggiù, che l’opera è lunga. Se si vuole creare il brand dei Chicago Bulls e ci sono 1800 paganti, significa che la strada da fare è parecchia. Ma prima di spiegare a cosa si deve questo braccino del territorio, va raccontato che la società continua nelle sue strategie acchiappa click.
Dell’altro ieri la notizia di un altro pacchetto di mini abbonamenti (cinque partite) per fidelizzare i tifosi il più possibile; poi c’è la questione dello store in città murata annunciato da Ludi, e che vedrà l’apertura prima della fine del campionato; infine, ed è la notizia di ieri, la partenza dell’asta per l’assegnazione di due posti di tribuna d’onore a vita, con la possibilità (una volta sola) di avere il viaggio pagato, e un weekend da sogno sul lago, al Grand Hotel Tremezzo, gita in idrovolante eccetera. Base d’asta 10 ethereum, criptovaluta che corrisponde a 25mila dollari (il premio vale 100mila dollari): si è aperta ieri sulla piattaforma Opensea. Il Como devolverà ad Emergency il ricavato. Iniziativa, questa, che non c’entra nulla con i 1800 paganti da implementare, ma molto con la diffusione del brand Como e del suo territorio.
Il benefit sul viaggio in aereo fa capire che si pensa ci sia un acquirente dall’altra parte del mondo, più mosso dalla location che dalla squadra. Comunque, tornando a bomba: perché non si riesce a riempire uno stadio di 2500 o 3500 posti? Le ragioni sono tante.
Primo: l’era del Covid, delle limitazioni, della paura del contagio, dell’idea (anche se non è vero) sia più complicato trovare il biglietto, ha tenuto a casa tanta gente.
Secondo: per una piazza abituata da decennio alla domenica pomeriggio della C, gli orari variegati della B sono un problema, specie le 14 del sabato (e il Como ha giocato spesso in quell’orario), visto che tradizionalmente il sabato mattina è dedicato alla famiglia e alla spesa.
Terzo: (estensione di cui sopra) per andare allo stadio di Como bisogna muoversi con largo anticipo, ameno che la gente non impari ad andarci a piedi o in bicicletta.
Quarto: l’assenza dei botteghini ha silenziato gli indecisi dell’ultima ora, quelli abituati a non programmare l’acquisto del biglietto in anticipo, questo unito alle lungaggini dei controlli green pass e mascherine ha provocato una emorragia di tifosi.
Quinto: la copertura totale televisiva è una bella tentazione (ma questa c’era già anche sei anni fa).
© RIPRODUZIONE RISERVATA