Como, niente vittimismi sull’arbitro

Eppure la conduzione di domenica contro il Brescia ha lasciato il segno con quattro episodi dubbi

Intanto, sottovoce, senza prese di posizione o vittimismi che possano essere letti come alibi dai giocatori, la squadra è rimasta contrariata dall’arbitraggio di domenica. E in effetti quattro episodi a metà, tutti determinanti e tutti fischiati contro il Como, sono stati un fardello difficile da digerire. Roba che può condizionare eccome una partita. I quattro episodi sono presto detti: il rigore fischiato a favore del Brescia è parso dubbio, anche in virtù del fatto che Marconi giura e spergiura di non aver toccato l’avversario. Peggio, il fallo di mano di Venuti su cross di Marconi: la palla cambia direzione in maniera evidente, fosse capitato in A a una big, le tv ne avrebbero parlato per una settimana. Poi c’è stata l’espulsione di Ebagua: che da una parte non colpisce l’avversario, ma dall’altra entra in maniera scomposta e forse si becca il fallo per l’intenzionalità. Resta da vedere se il rosso è solo per l’entrata o anche per qualche frase così così all’assistente. Resta il fatto che un cartellino giallo forse non sarebbe stato scandaloso. Il quarto episodio più che altro è un dubbio che hanno sollevato i giocatori azzurri stessi: Ebagua era davvero in fuorigioco nell’azione del suo secondo gol? Dubbi da cancellare in fretta. La testa deve essere solo a Lanciano. e al nuovo modulo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA